Santa Maria della Scala, Montanari: “Il museo resti un luogo di cura dell’anima” io

“Il Santa Maria è stato, per secoli, un luogo di cura per i senesi ed era aperto a tutti, dai pellegrini ai poveri”. A dirlo è Tomaso Montanari, futuro rettore dell’Università per Stranieri di Siena, che, in diretta su Siena News, ha commentato la situazione all’interno del Complesso Museale. ” Sarebbe curioso vedere la nostra generazione trasformare questo luogo solo per turisti ricchi e dove i senesi entrano solo per erogare servizi ai paganti – continua-. Al di la della nuova Fondazione il Santa Maria deve rimanere un luogo d’incontro tra cittadini che accolgono tutti i visitatori. Montanari prosegue: “Purtroppo esiste l’idea di vendere un prodotto, le città diventano prodotti ed anche le strutture museali. Questo museo non deve essere diventare un semplice contenitori  ma rimanere un luogo di cura dell’anima”. Ancora Montanari: “Nel Santa Maria possono essere anche presenti le due Università, cioè chi produce la conoscenza. Nei policlinici si cura e si fa ricerca, perché non possiamo formare gli storici dell’arte in questo museo?”. Intanto, sul fronte della Fondazione Santa Maria della Scala, domani il consiglio comunale voterà sullo statuto. Qualche giorno fa lo stesso statuto era stato illustrato in commissione affari generali. Il documento che regola la vita della nuova Fondazione è composto da 19 pagine e 27 articoli. All’articolo 1 viene definita la struttura della Fondazione Santa Maria della Scala: un ente del terzo settore che ha come unico socio il comune di Siena(il socio fondatore ndr.) anche se, come viene specificato, “possono aderire alla Fondazione anche altri soggetti, pubblici e privati (soci sostenitori ndr.)”, così recita lo statuto. Gli organi della Fondazione sono: il Cda; l’assemblea generale; presidente e vice-presidente; direttore; il comitato tecnico scientifico; l’organismo di controllo.

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