Ricercati in tutta Europa, vanno in gita a Chianciano: arrestati

Non è stato facile per la polizia di Siena rintracciare una coppia di cittadini ungheresi che era ricercata in tutta Europa per un mandato di arresto per estradizione, emesso nello scorso mese di febbraio dalle autorità del loro paese di origine. Nella tarda mattinata di ieri alla sala operativa della questura di Siena è, infatti, giunta una segnalazione di allarme, tramite il sistema informatizzato di trasmissione delle schedine alloggiati, inserita però tardivamente da parte della struttura ricettiva dove la coppia aveva pernottato, a Chianciano Terme. Quando il poliziotto della centrale ha visto la segnalazione si è subito attivato, scoprendo però che la comitiva di cui facevano parte i due ricercati era già partita, per una destinazione sconosciuta all’albergatore. L’agente non si è perso d’animo e ha iniziato le ricerche contattando prima un’agenzia di viaggi di Chianciano, dalla quale è riuscito a risalire alla ditta ungherese proprietaria dei pullman, per poi riuscire a reperire l’utenza telefonica del conducente del mezzo. 

Ottenuto il recapito, il poliziotto spiegandosi in lingua inglese col conducente, ha potuto appurare che la gita era diretta a Piano di Sorrento, in provincia di Napoli. A quel punto, ha contattato i colleghi del Commissariato di Sorrento per procedere. I poliziotti partenopei sono, quindi, intervenuti nella tarda serata presso un hotel di Meta di Sorrento, quando i due hanno fatto il check-in, e li hanno arrestati. La coppia era ricercata per i reati di sequestro di persona e immigrazione clandestina. L’uomo, 46anni, è stato condotto presso il carcere di Poggioreale, mentre la donna, 33 anni, è stata condotta presso il carcere di Pozzuoli. Entrambi sono ora a disposizione della Corte d’Appello di Napoli. Il titolare della struttura ricettiva di Chianciano Terme è stato ora denunciato dai poliziotti del commissariato di Chiusi per la tardiva comunicazione dei dati dei propri ospiti alla questura. Il ritardo ha, infatti, rischiato di vanificare la riuscita dell’intera operazione, che grazie soltanto alla tenacia e alle capacità investigative dell’agente della centrale operativa ha avuto buon esito, permettendo di assicurare alla giustizia due ricercati.