Referendum, due no e tre sì per FdI: contrari ai quesiti su Severino e custodia cautelare

Due no e tre sì ai 5 quesiti referendari presentati da Lega e Radicali. I vertici locali di Fratelli d’Italia Siena hanno illustrato in una conferenza la posizione del partiti.

Presenti all’evento il coordinatore provinciale Michelotti, il coordinatore comunale Tucci, il capogruppo in consiglio comunale Forzoni, i dirigenti provinciali Savelli, Maccarone, Burgassi.

Il “niet” arriva sui quesiti che riguardano la Legge Severino e la limitazione della custodia cautelare con l’eliminazione della norma sulla reiterazione del reato. Su quest’ultimo punto, spiega Forzoni, il rischio è che la cancellazione “crei allarme sociale” perché senza la possibilità di emettere misure cautelari “un rapinatore o una spacciatore che vengono arrestati possono essere di nuovo in strada il giorno stesso o successivo all’udienza di convalida”. Quanto alla Severino “far decidere a un magistrato se un politico è incandidabile, ineleggibile, o se deve decadere è insensato”, continua.

Semaforo verde invece sui quesiti restanti, che riguardano la separazione della carriere, la partecipazione dei membri laici alle deliberazione di Corte di Cassazione e consigli giudiziari, le norme in materia di elezioni nel Csm. Per Forzoni “sono battaglie dove si è mossa anche FdI, specie sul Csm, dove ci sono stati i casi eclatanti di Palamara e della Loggia Ungheria. C’è poi la necessità di dare importanza a professori e avvocati che costituiscono i distretti giudiziari ma non hanno il diritto di voto-conclude-. Gli avvocati inoltre costituiscono l’utenza degli uffici giudiziari e sono i primi a poter esprimersi sulle capacità di un magistrato”.

MC