Ranza, sospesi 11 agenti. La Uil: “Speravamo in una maggiore attenzione del dipartimento”

Undici agenti del carcere di Ranza sono stati sospesi a tempo indeterminato. La direzione dell’istituto ha notificato i provvedimenti emanati dal Dap (il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) a carico degli agenti coinvolti nel presunto caso di tortura ai danni di un detenuto.

Arriva l’intervento della Uil, in una lettera a firma del segretario territoriale della Uilpa Stefano Sorice Pellegrino: “Siamo venuti a conoscenza che sono stati notificati provvedimenti di sospensione dal lavoro ai poliziotti penitenziari dell’istituto di San Gimignano interessati negli episodi di tortura, alcuni dei quali non sono nemmeno arrivati alla sentenza di primo grado. Ingenuamente avevamo sperato in una maggiore attenzione del dipartimento, consapevoli ormai che i colleghi in questione avessero lavorato in questi due anni, riportando inoltre note caratteristiche più che eccellenti, dimostrando la loro dedizione al lavoro nonostante gravasse sulle loro spalle l’incertezza e lo stress del processo prima e del periodo Covid dopo. Colleghi che hanno dato il massimo lavorativamente, che non sono colpevoli, almeno non definitivamente, ma vengono lo stesso marchiati come tali. Che hanno dovuto subire il sopruso dei media i quali non si sono fatti scrupoli a mostrare il loro volto nei telegiornali nazionali e nonostante questo hanno incessantemente continuato a lavorare, dimostrando il loro valore e non ci risulta che in questi due anni sia stata messa a rischio l’incolumità dei detenuti da parte loro”.

“Ingenuamente – scrive ancora la Uil – ribadiamo che avevamo sperato in un’attenzione maggiore dal dipartimento, forse troppo per noi che lavoriamo fianco a fianco con queste persone. A questi poliziotti penitenziari va tutta la nostra solidarietà e la nostra stima perché ci dimostrano che, nonostante tutto, non bisogna mollare mai. Speriamo nella giustizia, che quanto prima li riscatti e doni loro la grazia della verità”.