Polizia regionale, l’idea di Giani non piace alla Fsp: “Sarebbe un grave passo indietro”

“Un grave passo indietro nella moderna visione del coordinamento della già numerose forze di polizia presenti sul territorio”. Mauro Marruganti, segretario generale Fsp, ha commentato così le parole del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

Ieri il Governatore ha auspicato “che si arrivi presto a discutere di una polizia regionale”, spiegando che “ora che l’emergenza covid si propone in altre forme dovremmo prendere esempio da quello che è accaduto in questi due anni” in cui “ho sentito il bisogno di una polizia regionale per poter applicare le ordinanze che cambiano la vita della comunità”.

Marruganti ha replicato: “sembrerebbe che tale forza di polizia regionale dovrebbe dover assolvere unicamente alle attuazioni delle direttive della giunta regionale senza essere subordinata alla regia delle Autorità provinciali dell’ordine e sicurezza pubblica. Una prospettiva pericolosa in relazione alle attuali richieste di sicurezza che la cittadinanza avanza, che potrebbero essere migliorate anche con l’ampliamento degli organici della polizia locale laddove veramente fosse dimostrato che le ordinanze regionali non fossero state rispettate o fatte rispettare dagli organismi deputati a farlo. Costerebbe certamente meno evitare il moltiplicarsi del “potere d’ordinanza” durante il quale, come ha dimostrato il periodo pandemico, le regole risultavano in discordanza tra territori e livelli di competenze, generando solo confusione tra controllori e controllati”.

Per il segretario l’introduzione di una polizia regionale “farebbe scivolare il paese verso una pericolosa regionalizzazione della polizia, che richiama un anacronistico principio di federalismo e divisione di cui sinceramente, nell’ambito del comparto sicurezza, non se ne sente il bisogno”.

“Considerando infine che tale operazione costituirebbe un rilevante esborso economico, si riterrebbe più opportuno far confluire gli stessi fondi per sostenere le famiglie e le imprese in uno dei momenti più seri della storia moderna, sia per la grave crisi economica e sociale dovuti da una pandemia ed una guerra in corso, che in considerazione della pericolosa ripresa dei reati predatori di cui soffrono fin troppo i cittadini toscani ed italiani”, conclude.