Pillole Merck contro il covid: iniziata a Siena la cura per i primi tre pazienti

All’ospedale di Siena è iniziata la somministrazione delle pillole Merck per curare il covid. Lo fanno sapere dallo stesso policlinico Le Scotte. Ieri è iniziato il trattamento per 3 pazienti dell’area senese che sono stati “individuati sul territorio dai medici di medicina generale o dalle Usca”, come dicono dalle Scotte.

I tre cittadini sono stati segnalati  all’Uoc Malattie infettive e tropicali dell’Aou Senese, diretta dal professor Mario Tumbarello, che ha verificato la presenza degli specifici requisiti richiesti da Aifa per la somministrazione. “Ogni paziente – spiega Tumbarello – seguirà la terapia per 5 giorni, con 4 pillole da prendere ogni 12 ore per un totale di 8 pillole al giorno e 40 in tutto a fine trattamento. I criteri per accedere a questa terapia sono simili a quelli finora utilizzati per la somministrazione dei monoclonali”. Al momento l’Aou Senese “dispone di altri 17 trattamenti, sui 20 consegnati, ma sono in arrivo altre confezioni per ulteriori 70 cicli completi di terapia-precisa Tumbarello-. Il nuovo trattamento va ad affiancare il trattamento con i monoclonali ed è sicuramente un’arma in più di cui disponiamo per evitare l’aggravarsi della malattia e, quindi, l’ospedalizzazione ed eventuali esiti infausti”. Per il professore però “ciò che è prioritario è la vaccinazione, sia per chi non la ha ancora fatta, che per chi deve fare il richiamo con la terza dose-sotiene-, ed è l’unico modo per proteggerci davvero”.

A chi possono essere somministrate le pillole? “Questi farmaci cioè sono riservati a persone risultate positive al covid da non oltre 5 giorni, non ospedalizzate, paucisintomatiche e con il rischio, a causa della presenza di altre patologie, di sviluppare la malattia in forma grave. Le pillole non possono essere utilizzate da pazienti minorenni e donne in gravidanza e, per somministrarle, dobbiamo effettuare una specifica procedura sui registri AIFA che verifica la presenza dei requisiti e autorizza il trattamento”, aggiunge Tumbarello.

Tumbarello ricorda ai pazienti covid asintmatici o paucisintomatici di “non recarsi al pronto soccorso perché è fondamentale, in questo momento, riservare le cure nell’area covid dell’ospedale ai pazienti che ne hanno effettivamente bisogno e che presentano sintomi importanti e comorbilità”