Mps, Pietraserena: “Avviamo un vero dibattito sulla Banca, rinunciamo alle azioni strumentali dei singoli”

“In troppi, spesso politici navigati e di lungo corso, da destra a sinistra, complici anche le elezioni suppletive alla Camera, tentano di strumentalizzare o prendere le distanze da eventuali complicità o passività, rimpallandosi responsabilità circa la crisi di Mps, e rinunciando ad una lettura obbiettiva dei fatti, che sappia anche fare opportuna autocritica, restituendo un po’ di credibilità alla dialettica politica, basata sui fatti e non soltanto sulla propaganda di parte”.

Lo osserva l’associazione Pietraserena in una nota dove parla della vicenda Mps. I membri dell’associazione si sono detti favorevoli “all’avvio di un vero dibattito, che guardi prioritariamente al destino di Mps, e promuova un’azione seria e coordinata di tutti i settori della comunità senese, rinunciando ad azioni singole, spesso estemporanee e strumentali, e quindi poco credibili- si legge-. Non prescindendo dalla ricerca di verità e responsabilità passate, perché senza la chiarezza su queste cose appare impossibile guardare con fiducia al futuro. Un dibattito che non sia però imperniato su comunicati personali (spesso molto discutibili se non poco realistici), ma su confronti plurimi o pubblici con contraddittorio, e basato su fatti certi e ufficiali”.

Il comunicato parla delle trattative tra Unicredit e Mef per l’istituto di Piazza Salimbeni, una notizia che “ha reso il clima di questo scorcio d’estate ancora più caldo. Non passa inosservato da parte di molti che questo possa essere il tentativo di porre la definitiva “pietra tombale” sulla crisi di una delle più importanti banche del settore creditizio italiano ed europeo, al centro di un distorto risiko finanziario che ebbe inizio nel 2007 con l’acquisto da parte di Mps di Banca Antonveneta, caldeggiata dai report positivi dell’allora advisor Andrea Orcel (Merrill Lynch), oggi ceo di Unicredit, e dall’allora Governatore della Banca d’Italia e attuale presidente del Consiglio Mario Draghi”.

“Un cerchio, dunque, che pare chiudersi in un perfetto gioco dell’oca, dove le logiche di sistema sembrano superare gli stessi interessi di quell’ambiente socioeconomico da cui tutto ciò era scaturito. Una storia che, purtroppo, ha pure un risvolto tragico: la scomparsa, ancora non chiara, del manager Mps David Rossi – si legge-. La vicenda è certamente complessa e degna di essere approfondita in tutti i suoi aspetti e in ogni sede”.