Mps, nel 2020 passano al 75% i dipendenti in smart working

“Nonostante le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, la Banca ha proseguito il rafforzamento dei temi legati alla sostenibilità in vari ambiti” e ancora “Il Gruppo è passato dal 15% di dipendenti in smart working di fine 2019 al 75% di media nel 2020”, lo si apprende da una  nota di Mps in merito alla dichiarazione non finanziaria del 2020.

Nell’anno del covid la Banca ha rimesso a fuoco “le priorità e riorganizzare le attività tenendo conto del grande cambiamento in atto su consuetudini, metodologie, convincimenti e aspettative a livello globale”. Per questo è’stata ritenuta più decisiva “l’attività di ascolto”. “Il successo sostenibile delle imprese – commenta Patrizia Grieco, Presidente di Banca Mps – va ormai considerato un cardine dei presupposti strategici di ogni piano industriale. L’anno trascorso e il perdurare dell’emergenza hanno ancora di più confermato la necessità di una visione olistica del valore di un’azienda. In Banca Mps abbiamo attuato un grande investimento sulle persone, con l’obiettivo di valorizzare e includere le potenzialità di ognuno. La valorizzazione del capitale umano resta perciò un obiettivo strategico che miriamo a conseguire con coerenza, in un’ottica globale che possa coniugare sviluppo, crescita, sostegno e inclusione. Questi quattro pilastri hanno permesso di affrontare, con grande reattività e coesione, un momento storico molto complesso senza perdere di vista la nostra storia e il nostro futuro”.

La prima evidenza emersa nel 2020 è stata quella dell’importanza del capitale umano. “La salute dei dipendenti e dei clienti è stata messa al centro degli interventi di messa in sicurezza delle filiali” , spiega Banca Mps che, dall’inizio dell’emergenza, “ha esteso la possibilità di lavorare in remoto con un piano specifico di rapido potenziamento della propria struttura informatica e rafforzamento del livello di sicurezza”.

Per supportare la comunità e i propri clienti, nelle difficoltà economiche emerse con la pandemia, il Gruppo ha messo in atto azioni straordinarie di supporto, sia sulla base delle disposizioni governative, sia a seguito di iniziative specifiche.

Complessivamente il valore economico della ricchezza prodotta e distribuita dal Gruppo Montepaschi agli stakeholder con cui opera quotidianamente ammonta a 2,36 miliardi di euro.

“Per quanto riguarda la Governance, la Banca ha assunto la decisione di allocare ufficialmente tale responsabilità in capo al Comitato “Rischi” endoconsiliare, che è diventato “Rischi e Sostenibilità”. Il nuovo Regolamento affida al Comitato il compito di supportare il Consiglio di Amministrazione con funzioni istruttorie, di natura propositiva e consultiva, nelle valutazioni e nelle decisioni relative alla sostenibilità, esplicitando in questo modo l’importanza di tali temi e definendo il perimetro dei controlli e delle responsabilità”, prosegue la nota.

“Da un punto di vista ambientale, è proseguito l’impegno, ormai storico, per la riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2 ed è stato erogato quasi 1 miliardo di euro di finanziamenti con scoring ambientale da Mps Capital Services – così si conclude il testo- È proseguito anche il percorso di sviluppo della cultura inclusiva in azienda grazie a progetti come Management Plurale, iniziativa di sensibilizzazione dedicata al tema del genere e della disabilità, con oltre 600 manager coinvolti. In linea con questa visione la Banca ha deciso l’avvio del Women Leadership Program, per sostenere lo sviluppo manageriale delle donne in ruoli di responsabilità (che per il 2020 si attesta a quasi il 32%) facilitando la consapevolezza di sé e delle proprie competenze, e l’adesione al Disability LAB, un nascente network di aziende che mira a valorizzare le buone pratiche e individuare ambiti concreti di miglioramento per i lavoratori con disabilità”.