Mps, De Mossi: “Bene Lovaglio sul Piano ma dalle parole si passi ai fatti”

“Nel piano presentato dall’amministratore delegato Luigi Lovaglio trovano riscontro le indicazioni che da mesi, come amministrazione comunale, portavamo avanti per il futuro di Mps”, ma adesso “dalle parole si passi ai fatti”.

Sono le parole del sindaco di Siena Luigi De Mossi a dare un segno della reazione della città al nuovo piano industriale presentato dalla Banca. “Tutela dei lavoratori, del brand, del patrimonio, legame con il territorio “sono tutti concetti che avevamo espresso con forza, anche su mandato del consiglio comunale, che sono stati ripresi attraverso il piano industriale-ricorda De Mossi-. Nessuna svendita di una grande storia non solo di Siena, ma di tutta l’Italia. Il piano deve essere tradotto adesso in fatti: dal nuovo aumento di capitale, alla ristrutturazione completa dell’istituto, e poi la cessione da parte del Tesoro a favore degli operatori di mercato interessati”.

Dai sindacati sono intervenute la Fabi, la Cgil e la Cisl. “L’aumento di capitale annunciato oggi da Mps consentirà finalmente alla banca di rafforzare il suo ruolo a beneficio dei territori e delle piccole e medie imprese, un compito essenziale nel momento in cui i fondi del Pnrr creano nuove opportunità di sviluppo”. Lo dichiara il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani che aggiunge “I veri punti di forza restano le persone con le loro capacità professionali ed il loro senso di appartenenza. E’ pertanto necessario – prosegue – che, con il coinvolgimento dei sindacati aziendali in tutte le fasi di attuazione del piano, vengano messi nero su bianco una serie di impegni chiari per la valorizzazione del capitale umano: definizione di percorsi professionali, formazione continua e contrattazione integrativa.

“La decisione di concentrare le uscite entro la fine del 2022, collegata alla possibilità di utilizzo volontario del Fondo di solidarietà a 7 anni, potrebbe comportare – sottolinea Colombani – dei problemi gestionali che andranno affrontati con la massima attenzione per mitigane gli effetti. Va invece nella giusta direzione l’internalizzazione delle società prodotto e del consorzio, che va accompagnata da investimenti significativi sull’It. E’ poi indispensabile che al raggiungimento degli obiettivi del piano sia correlata nuova occupazione e che sia mantenuta l’integrità del perimetro del gruppo, prestando attenzione ai territori. Sotto quest’ultimo aspetto – conclude – è un segnale positivo che il nuovo piano sia stato presentato a Siena”.

Dalla Fabi invece si sottolinea, nelle parole del presidente Lando Maria Sileoni, come “dal punto di vista politico, la vera sfida e il vero obiettivo, almeno da parte della Fabi, è quello di assicurare a Mps una longevità che vada ben oltre la scadenza del piano industriale”. Ed ancora: “pensiamo che una volta raggiunti tutti gli obiettivi, concordati con le organizzazioni sindacali, Mps potrà non solo mantenere il proprio marchio, ma anche l’intera struttura presente nel territorio italiano, con un proprio consiglio d’amministrazione e una propria autonomia societaria. Per raggiungere questo obiettivo, tutte le parti coinvolte, contrattualmente, politicamente e socialmente, sulla vicenda Mps, dovranno responsabilmente remare nella stessa direzione. Alle lavoratrici e a lavoratori del gruppo Mps assicureremo, come sempre, la massima presenza, vicinanza e tutela. Pertanto, la buona riuscita del piano industriale, che rappresenta il presente, dovrà servire per dare lunga vita e autonomia al gruppo Mps, ed è fondamentale quanto il prossimo futuro”

“Esprimiamo un primo giudizio positivo sulla decisione di salvaguardare l’unità della Banca, fugando l’ipotesi di uno “spezzatino” dell’Azienda da noi sempre osteggiata insieme a quella di frettolose svendite dei suoi asset.Maggiore chiarezza chiediamo invece sul percorso di riorganizzazione che dovrà mirare al rilancio della Banca, così come sull’aumento di capitale che costituisce l’architrave su cui poggia l’intero progetto, che auspichiamo sia finalmente e veramente strutturato sull’intero quinquennio”, si legge nella nota della Cgil.