L’Intelligenza artificiale diventa sommelier

Si fa un gran parlare di intelligenze artificiali. Negli ultimi tempi il tema è stato all’ordine del giorno con la sospensione in Italia – ora già risolta – di ChatGPT per motivi legati alla tutela della privacy degli utenti.

Il tema, interessante ed ostico, suscita a molti un po’ di timori. Se abbiamo guardato con simpatia all’arrivo di Siri o Google Assistant sui nostri cellulari, e ad Alexa nelle nostre case, adesso la presenza delle IA si fa sempre più sentire. Non abbiamo però ancora chiaro come gestirle, cosa esse siano e cosa possano fare. Anche il mondo del vino non ne rimane estraneo.

Se n’è parlato recentemente a Vinitaly con la sfida lanciata dal giornalista e sommelier Andrea Gori contro ChatGpt in una degustazione sui vini Siciliani. L’ultima novità arriva dagli ingegneri di elettronica dell’Università di Gavle in Svezia, che hanno realizzato il “naso” artificiale (e-nose), una macchina dotata di sensori in grado di riconoscere gli elementi volatili del vino con le stesse capacità degli esseri umani; a riportare la notizia è il Gambero Rosso.

L’utilizzo di questo strumento potrebbe rivelarsi molto utile nella fase soprattutto di produzione del vino, per realizzare prodotti più gradevoli al palato del consumatore. Oggetto della ricerca sono stati principalmente i vini rossi, nei quali, è presente una maggiore quantità di acido acetico. La concentrazione dell’acido acetico, infatti, aumenta sia nelle fasi della vinificazione, che nel caso di un lungo affinamento, quando il vino comincia ad ossidarsi. Per poter misurare la concentrazione dell’elemento in questione, viene inserito dell’ossigeno nel mosto o vino, che permette alle sostanze di liberarsi. Misurando ed elaborando questi dati, in tempi rapidissimi rispetto a quelli di una tradizionale analisi di laboratorio, l’intelligenza artificiale può aiutare a intervenire sul vino in maniera corretta.

In effetti l’utilizzo di sensori elettronici è da tempo ampiamente utilizzato nel campo degli esplosivi, e i ricercatori di Gavle hanno anche elaborato un modello per monitorare la potabilità dell’acqua. Probabilmente a breve sarà disponibile un “Sommelier Artificiale” in grado di analizzare le caratteristiche tecniche di un vino, al pari di un sommelier umano. Nell’attesa io continuerò a godere e ad analizzare i miei vini liberamente, senza la pretesa di competere né con una macchina, né con i più grandi esperti umani, ma con il solo piacere di godere di una buona bottiglia di vino!

Stefania Tacconi