La prima volta in cui ti fanno sentire un turista vecchio

In uno dei suoi numerosi libri, sempre molto gradevoli da leggere, Giulio Andreotti raccontava di essersi sentito vecchio, per la prima volta, il 16 ottobre 1978, quando venne eletto papa Giovanni Paolo II. Il cardinale Karol Wojtyla aveva infatti un anno in meno del Divo Giulio, che fino a quel momento aveva avuto a che fare con tanti pontefici, ma sempre molto più vecchi di lui. Un papa più giovane gli cambiava completamente la prospettiva.

Nel mio piccolo, non riesco ad essere così preciso nel giorno e nell’ora, ma sicuramente mi sono sentito vecchio nel momento in cui – in questo periodo di pandemia – tutti coloro che si occupano di turismo hanno cominciato a parlare soltanto di proposte e prodotti per i Millennials e la Generazione Z, ovvero coloro nati fra il 1980 ed il 2010. Per me che sono uno degli ultimissimi Baby Boomer (letteralmente: sono nato il 31 dicembre 1964, ultimo giorno utile prima che scattasse la Generazione X), la botta non è stata indolore.

Di sicuro, la spiacevole sensazione di essere un turista ormai vecchio è tornata a farsi sentire pochi giorni fa, quando l’agenzia Toscana Promozione Turistica ha invitato tutti gli operatori turistici della Regione a pubblicare le loro offerte sul sito www.visittuscany.it, suggerendo di concentrarsi sui “mercati più vicini: Toscana, centro e nord Italia, Germania, Svizzera, Olanda, Francia e Regno Unito” e “con un focus speciale sulla Generazione Z e sui Millennials poiché sarà questo il target disposto a ricominciare per primo a viaggiare”.

Aridaje, direbbe qualcuno a Roma, con questa attenzione se non esclusiva, certo fortemente concentrata su coloro che hanno fra i 20 ed i 40 anni e che dovrebbero essere – se ho capito bene – quelli così giovani e forti per ricominciare a viaggiare appena ce ne saranno le condizioni. Toscana Promozione Turistica ha anche individuato alcuni temi principali sui quali concentrare le offerte degli operatori: la vacanza al mare, la disconnessione e l’attività all’aria aperta, il ritorno ai borghi e ai sapori autentici, il benessere olistico, la cultura e la creatività, la scoperta delle città d’arte, il turismo LGBTQ+ friendly, la Toscana di Dante.

Un ventaglio di motivazione di viaggio sicuramente ampio, ed interessante anche per noi Baby Boomer, che prossimi ai 60 o anche ai 70 anni, non abbiamo assolutamente perso la voglia di ricominciare a viaggiare. Se quindi, al di fuori di ogni riferimento personale, posso dare un consiglio tecnico agli operatori turistici della Toscana è quello di pubblicare tante proposte, offerte ed esperienze sul sito di Visit Tuscany, ma consapevoli che possono interessare a tutte le fasce di età.

Anche noi Baby Boomer abbiamo il passaporto valido e il trolley già a portata di mano.

 

Roberto Guiggiani