Istituto Franci, il nuovo direttore Fossi: “Con il Comune porteremo avanti la statizzazione”

Matteo Fossi, nuovo direttore del Conservatorio Rinaldo Franci, non vuole farsi lasciare distrarre dalle dinamiche che riguardano il suo Istituto e il Comune, ma a Palazzo Pubblico lancia comunque due messaggi chiari: nel primo tende la mano e si dice “fiducioso” che con l’Amministrazione si riesca “a trovare una sintesi per portare avanti il processo di statizzazione che è interesse senese e italiano”; nel suo secondo invece Fossi ricorda il valore che il convitto Tolomei ha per la sua scuola, “è molto importante essere in un’unica sede – afferma-, gli studenti hanno bisogno di spazi adatti come quelli del Convitto e in questo momento non è molto sensato pensare ad un’altra succursale”. La notizia della sua nomina è arrivata solo ieri ma Fossi ha già ben chiaro il suo programma. Fondamentale è ovviamente la già citata statizzazione, poi ci sono le collaborazioni con le altre realtà musicali toscane e senesi: “Nella nostra Regione avevamo un Conservatorio statale (Firenze), e tre istituti superiori (Siena, Livorno e Lucca) che qualche anno fa hanno creato la Federazione dei Conservatori della Toscana. Vogliamo ricominciare con slancio l’attività e rendere il nostro territorio un esempio per il Paese – aggiunge -. Mi sono anche sentito sia con i direttori della Chigiana che con quelli del Siena Jazz, anche con loro vogliamo ripartire dopo due anni tremendi”.  Altro punto fondamentale dell’agenda di Fossi è quello dell’internazionalizzazione giudicata come una  “sfida” per tutti i conservatori italiani: “Dobbiamo uscire dalle mura e andare lontano. La nostra forza attrattiva è inferiore rispetto ad altri paesi europei ma dobbiamo essere consapevoli che non ci manca niente per attirare giovani e grandi maestri del Continente”. Fossi poi conclude ricordando i numeri della sua scuola: “Abbiamo 30 classi e 400 studenti, siamo una delle strutture più vivaci d’Italia per numero di eventi in relazione al numero degli studenti e alla grandezza del territorio”.

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