Il turismo ed il cambiamento climatico

In questi giorni – un po’ per alcuni eventi atmosferici estremi, un po’ per lo svolgimento di Youth4Climate a Milano ed alla Cop26 – si ritorna finalmente a parlare del cambiamento climatico, che è ormai un dato di fatto che incide quotidianamente sulla nostra vita e, di conseguenza, anche sul turismo.

Perché il turismo è una delle cause del cambiamento climatico, soprattutto per le emissioni di aerei e navi da crociera, ma al tempo stesso uno dei settori che ne risente maggiormente le conseguenze, in termini di impatto negativo su alcune destinazioni e di modifica dei comportamenti.

Lo abbiamo visto anche il mese scorso: quando una settimana o poco più di temperature prossime ai 40 gradi, ha reso faticoso e sicuramente non gradevole poter visitare le città d’arte italiane, con turisti che hanno preferito rimanere nella propria struttura ricettiva, alzando il livello dell’aria condizionata (e quindi aumentando la quantità di emissioni che surriscaldano ulteriormente il clima) o cercando refrigerio in piscina.

Diventa interessante andare allora a vedere le proposte elaborate da FridaysforFuture – il movimento internazionale dei giovani promosso da Greta Thunberg – per modificare il nostro modo di fare turismo e di contribuire così ad una riduzione del suo impatto sul nostro ambiente e sul cambiamento climatico.

La risposta si trova sul sito https://fridaysforfutureitalia.it/le-nostre-proposte-per-la-fase-3/.

In cui si dice che in Italia è responsabile per almeno il 6% delle emissioni di gas serra in Italia e che “l’impatto ambientale delle attività turistiche può essere ripartito tra un impatto diretto – conseguenza dell’antropizzazione del luogo, delle maggiori opere necessarie e della costruzione di strutture ricettive – e da molti impatti indiretti – come la modifica di alcuni ecosistemi, l’inquinamento delle risorse idriche e atmosferiche e la produzione di rifiuti”.

Sintesi davvero efficace, in poche righe, della complessità del fenomeno, che va a colpire tanti aspetti del nostro modo di vivere e di andare in vacanza.

Le proposte concrete per cambiare il nostro modo di essere turisti sono espresse in maniera altrettanto chiara ed efficace, senza fronzoli: sostenere le vacanze in Italia, coniugando il sostegno economico al proprio paese (soprattutto dopo la pandemia) con il sostegno ambientale; ridurre i viaggi che provocano inquinamento ed usare sempre più il treno e sempre meno gli aerei; disincentivare l’uso delle navi da crociera; incentivare invece le proposte di turismo locale e sostenibile, anche attraverso certificazioni e marchi ambientali; rendere il turismo un fenomeno meno di massa e meno concentrato, rispettando la capacità di carico turistica che ogni destinazione è in grado di accogliere senza alterare il proprio ambiente naturale ed urbano.

L’inversione di rotta deve essere drastica.

Roberto Guiggiani