Gsk, i sindacati: “Preoccupati per il futuro dei lavoratori, l’azienda deve muoversi contro il covid”

I siti senesi Gsk si ritrovano in uno stato di “apatia” e “immobilismo industriale”. Questo è quanto dicono, in una nota stampa, i sindacati  Cgil, Cisl e Uil di Gsk Vaccini Siena.

Il tema è sempre lo stesso delle ultime settimane: “Come tutti sappiamo gli stabilimenti di Siena e Rosia sono i più grandi d’Italia nel campo dei vaccini e forse i secondi in Europa ed avrebbero una capacità produttiva straordinaria, però, incredibilmente, per scelte a noi sconosciute ma che forse immaginiamo, non vengono messi a disposizione per la produzione del vaccino contro il covid-19”, scrivono i sindacati. Le organizzazioni proseguono: “ad oggi, tranne alcune vaghe comunicazioni del responsabile Gsk del sito di Rosia che potevano lasciar sperare in una imminente produzione anche conto terzi, tutto è invece fermo e pietrificato, tranne le preoccupazioni dei lavoratori”.

I sindacati non si fermano: “Le vendite dei vaccini contro le meningiti, uniche produzioni di Gsk in Italia, sono ai minimi storici, quello che attualmente viene prodotto va ad aggiungersi alle scorte già presenti nei magazzini – si legge-. Tutto ciò ha già fatto sì che il premio di produzione, relativo all’anno di esercizio 2020, fosse il più basso degli ultimi anni e per il futuro non si intravedono segnali di miglioramento. Sappiamo anche che alcuni contratti di somministrazione non verranno rinnovati ed altri non saranno attivati”. I sindacati concludono: “Come RSU siamo fortemente preoccupati per l’andamento aziendale, soprattutto per i posti di lavoro che potrebbero essere messi seriamente a rischio se l’azienda non deciderà in in tempi brevi di produrre il vaccino contro il Covid”.