Fondazione Santa Maria della Scala, Valentini e In Campo criticano l’amministrazione

L’amministrazione comunale, per il Santa Maria della Scala, ha “scelto un ragioniere invece di un manager esperto di politiche culturali come responsabile del servizio ed infine hanno preannunciato di rinunciare alla prosecuzione della collaborazione con una società di rango nazionale e di comprovata capacità per affidarsi ad una società locale esperta di parcheggi”.

Con l’avvicinarsi del voto sullo statuto della Fondazione Santa Maria della Scala, in consiglio comunale, arrivano anche gli attacchi da parte dell’opposizione in consiglio comunale. Il primo ad intervenire è il consigliere Pd Bruno Valentini che attacca :”il nodo non è la qualità della conduzione del Santa Maria della Scala, bensì il suo controllo politico e la gestione delle decine e decine di addetti. Ormai è chiaro che l’intero mandato di De Mossi passerà senza una sola iniziativa culturale di respiro nazionale, rinunciando a fare di Siena un centro culturale di produzione e ricerca innovativo e contemporaneo, afferma. Valentini prosegue: “il complesso museale cesserà di essere gestito direttamente dal Comune e passerà ad un ente autonomo, che dovrà trovare finanziatori che sostituiscano le risorse comunali. Il Sindaco ha già fatto capire che conterà molto sul sostegno della Fondazione Mps, ritornando ai tempi di Mussari e Mancini” e ancora “la disponibilità a svenarsi da parte della Fondazione Mps per coprire spese di funzionamento e di investimento del Santa Maria della Scala dipenderà anche dalla nomina del Presidente nel 2022 ed è per questo che già si intravedono grandi manovre per garantirsi un uomo fidato”.

Bordate anche da In Campo, “riteniamo che un tema di così grande importanza per la città che rappresenta un cambiamento epocale avrebbe meritato un dibattito pubblico ampio e approfondito e un consiglio comunale monotematico”, dice l’associazione che aggiunge “Al contrario il Consiglio del 28 aprile, convocato solo giovedì 22 aprile, originariamente in presenza e in diretta streaming, già lunedì è stato ridimensionato ad una seduta in videoconferenza: un copione già visto che ricorda quanto avvenuto per il Piano operativo.Se queste sono le premesse attendiamo con estremo interesse e un po’ di apprensione il testo dello statuto e il dibattito che presumibilmente ne scaturirà”