Fondazione Santa Maria della Scala: Paola Passarelli è il nome del Ministero, in consiglio duello tra De Mossi e Valentini

Le cariche della Fondazione Santa Maria della Scala sono state occupate: Paola Passarelli è l’ultimo nome che arriva dal MiC, che è stato annunciato stamattina dal sindaco di Siena Luigi De Mossi e che andrà ad sedersi nella poltrona nel collegio dei sindaci revisori.

Adesso il vertice “amministrativo” della nuova struttura che gestirà il Complesso museale è pronto e l’ente è più vicino ad entrare in azione, anche se resta ancora da conoscere chi saranno i membri del comitato tecnico scientifico per cui, qualche giorno fa, è uscito un bando di selezione per i futuri componenti. Passarelli affiancherà la presidente del collegio Emanuela Giorgini e l’altro revisore Luca Turchi.

Attualmente Passarelli ricopre la carica di direttore del progetto “Biblioteche e istituti culturali” del MiC. Negli scorsi anni ha lavorato anche nel Dipartimento della ragioneria generale dello stato e nell’ispettorato generale per gli ordinamenti del personale del Mef. Numerosi gli incarichi dentro al Ministero della cultura dove è stata tra l’altro componente della Struttura permanente di supporto al Responsabile della prevenzione della corruzione e coordinatore del Tavolo tecnico per l’analisi e l’approfondimento delle tematiche connesse agli sviluppi economici

De Mossi ha comunicato la novità mentre rispondeva ad un’interrogazione del consigliere comunale del Pd Bruno Valentini.  Tra i due è andato in scena un vero e proprio duello, potremmo dire un “Mezzogiorno di fuoco” vista l’ora in cui è stato affrontato l’atto.

L’ex-sindaco ha evidenziato come “non si ha alcuna notizia circa i possibili partner della Fondazione, indispensabili per dare sostanza ad un cambio di assetto altrimenti molto aleatorio” ed anche come al Santa Maria della Scala  ci siano state “tante” iniziative culturali ed espositive del Comune “ma mai di alto livello e spesso già viste altrove ed importate da fuori, contravvenendo agli impegni assunti”. Sempre sulla Fondazione il consigliere dem ha fatto notare come si è arrivati “al varo, per la quale al momento sono state definite solo le poltrone del vertice ma manca ancora la ratifica prefettizia e soprattutto una ennesima delibera di Consiglio con la quale vengano attribuite al nuovo soggetto i finanziamenti necessari, le esatte competenze ed il personale necessario”. Valentini ha quindi interrogato il sindaco “per sapere, nel tempo che rimane per la chiusura dell’attuale mandato, quali progetti siano previsti per il 2022 ed il 2023, anche in chiave di attrattività turistica, visto che i tempi di realizzazione di grandi mostre sono lunghi”.

De Mossi, nella replica, ha colto la palla al balzo per accusare lo stesso Valentini chiedendosi “con quale credibilità” abbia avuto il coraggio di presentare l’interrogazione, rinfacciando al Pd una mancata collaborazione nei lavori che hanno portato alla nascita della Fondazione e, uscendo dall’argomento strettamente legato al futuro del museo, la responsabilità dello stato in cui versa Banca Monte dei Paschi. Il primo cittadino si è poi chiesto perché Valentini porti avanti “una difesa d’ufficio” di Opera Laboratori,”ci sono interessi sotto?”, ha proseguito. “Lei non ha risposto a quanto gli ho chiesto”, così Valentini si è rivolto a De Mossi chiudendo la discussione.

MC