Figuriamoci Siena, l’artista Tommaso Andreini: “Le spennacchiere? Per me una bella sfida”

La speranza si fa sempre più realtà per Siena e per i contradaioli, il 2022 sembra ormai l’anno per tornare a vedere la terra in Piazza. E in attesa che scompaia anche l’ultimo punto interrogativo, non ci sono dubbi sul fatto che la voglia di Palio sia enorme e si giochi intanto al nuovo album di figurine collezionabili ‘Figuriamoci Siena‘, nelle edicole con Edizioni Il Leccio. L’ultimo fascicolo, che è in vendita da qualche settimana, vede come protagonista assoluto il cavallo. “Un album – aveva detto a suo tempo Riccardo Cerpi, editore di Figuriamoci – che è un tributo a quello che è il simbolo della nostra passione e della nostra Festa, all’animale a cui noi senesi rivolgiamo tutto il nostro amore”.

Tra le tante innovazioni ritorna l’iniziativa del concorso, ormai un grande classico degli album del Leccio. L’anno scorso era stata la volta dell’a figurina dorata, quest’anno, invece, è il turno di Che cavallo t’è toccato?. “Rispetto allo scorso anno – spiega Riccardo Cerpi – è cambiato tanto, a partire dall’artista. Quest’anno abbiamo scelto Tommaso Andreini per realizzare vere e proprie opere d’arte: abbiamo ottenuto così delle spennacchiere rivisitate grazie alla sua maestria”. “Il concorso – aggiunge – funziona così: tra le figurine ci sono i bomboloni, i cavalli boni e le brenne. Chi trova un bombolone ha diritto ad una serie completa di 17 spennacchiere. Di queste figurine ce ne sono soltanto 5 su tutta la tiratura. Ci sono poi, 50 cavalli boni; chi trova un cavallo bono ha diritto alla spennacchiera della propria contrada. Infine, sempre per vincere la spennacchiera della propria contrada, si può anche mettere insieme 4 brenne. Di brenne ce ne sono 8mila nel totale”.

“Il concorso – prosegue Cerpi -, nelle nostre intenzioni, vuole spingere alla socialità dopo due anni difficili. Vorremmo che la figurina torni ad essere un mezzo: scambiarsi le figurine come fosse un simbolo di rinascita nei rapporti umani”.

Tommaso Andreini, l’autore delle spennacchiere, è un artista di fama nazionale ed internazionale che, tra i tanti riconoscimenti, ha avuto anche modo di dipingere il drappellone per il Palio del 2 luglio 2016. “Mi ha fatto davvero piacere essere coinvolto in questo progetto – dice il pittore, intervistato da Siena News – che per me è un’avventura. Devo ringraziare Il Leccio e tutti quelli che hanno collaborato a questo lavoro”. “Per me – aggiunge – si è trattata anche di una sfida: mi è stato chiesto di reinterpretare le spennacchiere a modo mio. La scelta della spennacchiera non è casuale: il tema dell’album è il cavallo, e quello è l’oggetto che accomuna i cavalli di tutte le contrade”. “La mia interpretazione – conclude Andreini – è stata molto semplice. Le contrade sono tutte uguali e tutte consorelle, da qui la decisione di fare le opere della stessa dimensione uguali per tutte con l’immagine centrale al foglio. Quindi, ho scelto di costruirci intorno il bestiario della contrada, visto, sia a modo mio, sia rispettando iconografia e araldica contradaiola”.

Emanuele Giorgi