FdI Siena, tavola rotonda sul futuro dell’agricoltura: “Al territorio serve un piano unitario”

“Un progetto complessivo, unitario e metropolitano” per l’agricoltura della provincia di Siena, “una struttura articolata che unisca differenti territori, borghi e vocazioni”: per Fratelli d’Italia Siena il futuro del settore si trova seguendo questo linea.

Il partito ha spiegato quelle che sono le sue idee durante il convegno “Terra è futuro. Identità e agricoltura, un legame indispensabile per lo sviluppo tra Pnrr e nuova Pac”. L’iniziativa, moderata dal direttore di Siena News Katiuscia Vaselli, ha visto i contributi del senatore Patrizio La Pietra, membro della nona commissione del Senato, del presidente di Confagricoltura Siena Nicola Ciuffi, del presidente della Cia di Siena Valentino Berni e del vicepresidente di Coldiretti Siena Angelo Cosseddu.

A presentare il convegno è stato Agostino Milani, responsabile delle politiche culturali della sezione senese di Fratelli d’Italia, che ha sottolineato come “le radici” dell’agricoltura senese debbano “rappresentare una coscienza di quello che siamo ed una base per creare un nuovo percorso plurale”. Dopo di lui è intervenuto Francesco Michelotti, coordinatore provinciale di Fdi e assessore comunale di Siena, che ha portato i suoi saluti ed ha evidenziato il lavoro svolto da palazzo Pubblico, con il censimento dei fabbricati rurali presente nel nuovo piano operativo.

Spazio poi al confronto vero e proprio. Fabrizio La Pietra ha esordito ricordando come “l’agricoltura rappresenti un terzo del Pil nazionale e non possa essere trascurata. In Italia però – dice il senatore – solo 400milioni di euro della Manovra sono destinati a questo settore. Poche le risorse in arrivo anche dal Pnrr, poco più di 5 miliardi di euro”. Per la nuova Pac invece i fondi per gli imprenditori agricoli “scenderanno del 15%” e “ad oggi non ci sono piani nazionali strategici, nonostante questi devono essere presentati entro la fine dell’anno”, continua La Pietra che critica anche la UE, soprattutto sul sistema di etichettatura del Nutri-score.

Il mondo delle associazioni di categoria invece ha acceso i riflettori su quelle che sono le criticità e le richieste del territorio. Nicola Ciuffi  ha parlato di “ritardi clamorosi” sulla Pac. E sul Pnrr ha fatto sapere che “bisogna intervenire su acqua , digitalizzazione e rinnovabili”  e che  “c’è troppa mancanza di chiarezza sul come saranno erogati i finanziamenti e sul come saranno organizzati i bandi”.

“C’è il grave problema del cambiamento climatico, l’acqua normale non esiste più e serve una soluzione. Investiamo velocemente negli invasi”, ha affermato Berni che poi ha attaccato anche la legge nazionale sul reticolo idrogeologico chiedendone una revisione.

Cosseddu invece ha rimarcato le difficoltà vissute dagli agricoltori che hanno deciso di puntare o collaborare anche con il settore dell’Ho.re.ca: “Trovandoci in un anno senza turismo, a causa della pandemia, il calo di fatturato è stato enorme. Ovviamente vendiamo prodotti anche ai ristoratori, che però sono stati chiusi e quindi anche qui il fatturato è stato pari a zero. La politica è stata poco presente e gli aiuti arrivati sono stati pochi”.

Tra i temi affrontati non può mancare quello degli ungulati e animali selvatici.  Gli ambiti territoriali di caccia “non sono in grado di gestire pressione” perché “devono abbattere troppi animali. Serve un piano straordinario di gestione del territorio”, ha sostenuto Berni. Gli fa eco Cosseddu: “Oramai la fauna è un problema anche per chi vuole promuovere l’attività turistica: le persone hanno paura”. Ciuffi invece ha evidenziato come anche nel territorio della sua azienda, che si trova in Valdichiana, si sono diffusi i cinghiali. “Sono troppi, dobbiamo raggiungere un equilibrio”.

MC