Derivati Mps, la procura di Milano chiede condanna per gli ex vertici

La procura generale di Milano ha chiesto di confermare la sentenza di primo grado, considerando una riduzione delle pene per l’intervenuta prescrizione di alcuni episodi, del caso Mps sulle operazioni sui derivati Santorini e Alexandria e sul prestito ibrido Fresh, effettuate per coprire le perdite provocate dall’acquisto di Antonveneta.

Per l’allora ex presidente della banca Giuseppe Mussari, condannato a 7 anni e mezzo, e l’ex dg Antonio Vigni, condannato a 7 anni e 3 mesi, il sostituto pg, Gemma Gualdi, ha chiesto al seconda sezione penale della corte di Appello di infliggere una pena rispettivamente a 6 anni e 4 mesi e 6 anni. Una conferma della condanna emessa l’8 ottobre 2019 dal tribunale con anche in questo caso a pene inferiori è stata chiesta per altri ex manager dell’istituto di Rocca Salimbeni, Deutsche Bank e Nomura.

In particolare, i capi d’imputazioni prescritti o in via di prescrizione sono quelli relativi ai reati di falso in prospetto, false comunicazioni sociali e ostacolo all’autorità di vigilanza. Per quanto riguarda le società Deutsche Bank Ag, Deutsche Bank London Branch e Nomura, la procura generale ha chiesto di confermare le confische disposte dai giudici di primo grado ma di “valutare una riduzione della sanzione pecuniaria”. E questo perché gli istituti hanno già versato risarcimenti per circa 245 milioni di euro, soprattutto Deutsche Bank