“Scenari e prospettive” per l’economia senese: nel 2021 +5,3% di valore aggiunto, dopo il covid il ritorno alla normalità è più vicino

“Un graduale ritorno alla normalità per le attività economiche  e finanziarie”. Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio di Siena-Arezzo, è fiducioso: la acque, dopo la tempesta generata dal covid, si stanno piano piano calmando. Gli indicatori economici mostrati nella 19esima giornata dell’Economia, organizzata da Camera di Commercio e Fondazione Monte Paschi di Siena, fanno ben sperare.

Centrale nel dibattito odierno è stato il tavolo su Scenari e prospettive, un’importante occasione di analisi e confronto sullo stato di salute dell’economia del nostro territorio. Tra gli interventi ci sono stati quelli del presidente e del segretario generale della Camera di Commercio di Arezzo-Siena Massimo Guasconi e Marco Randellini, del presidente e del direttore della Fondazione MPS Carlo Rossi e Marco Forte, del Magnifico Rettore dell’Università di Siena Francesco Frati e di Francesca Gagliardi del dipartimento di economia politica e statistica dell’Università di Siena.

Durante l’evento è stato spiegato che, secondo le stime di Prometeia, nel 2021 il valore aggiunto dell’economia senese potrebbe registrare un rimbalzo del 5,3%, se funzioneranno le misure di contrato al virus, dopo la perdita del 7,7% dello scorso anno.
“Le imprese stanno cogliendo la fiducia, il momento è da boom”, ammette Guasconi a Siena News mentre sottolinea il buon andamento di settori come la farmaceutica ed il vino e la ripresa della camperistica, colpita nel 2020 dalla crisi economica generata dalla pandemia. “La nostra vita quotidiana, l’economia mondiale sembra essere sulla via della guarigione – commenta-. Ancora ci sono però delle criticità: l’inflazione, la cui forte crescita negli Stati Uniti sta preoccupando anche l’Eurozona, proseguendo poi con le forti impennate dei costi di quasi tutte le principali commodities; la carenza di materie prime, anche se le nostre imprese sopperiscono a questa mancanza” Ancora Guasconi a Siena News: “Siamo di fronte ad una crescita aspettata, ma non di queste dimensioni”.

C’è quindi un clima di fiducia generalizzato “che peraltro favorisce la liberazione di una buona parte dei risparmi “immobilizzati” nel corso della pandemia generando un sensibile recupero della spesa per consumi”, rileva Guasconi che poi continua: ” Una parte delle misure di sostegno messe in campo per fronteggiare le difficoltà finanziarie delle imprese hanno dato una spinta rilevante al credito erogato: dalla metà del 2020, infatti, i prestiti bancari hanno iniziato a crescere a passo sostenuto, in particolare per le attività manifatturiere”.

Nel 2020, in provincia, hanno subito le perdite maggiori l’agricoltura (-5,5%) e soprattutto il terziario (-7,7%) che, oltre ai servizi in senso proprio, comprende anche il commercio e le attività ristorative e del turismo e rappresenta il 72% del valore aggiunto complessivo della provincia di Siena. Il restante quarto è rappresentato al 19% dall’industria, al 5%, dall’agricoltura e al 4% dalle costruzioni. Nel settore dei servizi a soffrire maggiormente sono stati pubblici esercizi ed attività turistiche a causa delle restrizioni e per il blocco degli spostamenti, in particolare dall’estero.

Vanno bene, per il turismo, i dati provvisori per il 2021: rispetto ai primi sei mesi del 2020 si evidenzia una crescita degli arrivi del +29% e delle presenze del +36%. Il segretario della Camera Marco Randellini però puntualizza: “Si tratta di un recupero ovviamente molto parziale, pari a circa un terzo rispetto ai valori pre-covid. Un miglioramento più sensibile dovrebbe emergere già dai dati, ancora non disponibili, del terzo trimestre 2021 che si è caratterizzato per un ottimo andamento della clientela nazionale e per un significativo ritorno dei turisti europei. Segnali positivi sul versante occupazionale si avranno invece a partire dal 2022, anno nel quale anche il valore aggiunto dovrebbe tornare su livelli pre-crisi2.

Un parametro che porta buone notizie è quello dell’export. “Nel 2020 le esportazioni senesi sono cresciute del 9,4%, e nei primi sei mesi del 2021 la tendenza si è ulteriormente rafforzata portando l’incremento rispetto allo stesso periodo del 2020 a +57,6 ( + 53,9% rispetto al 2019). Una crescita che ha interessato tutte le principali produzioni: Camperistica ( +103,8%), Farmaceutica (+59,7%) e Vino (+43,6% ) . Nella prima metà del 2021 si evidenzia anche una ripresa della demografia imprenditoriale da collegare ad un miglioramento del clima di fiducia generale, pur con il permanere di alcuni elementi di incertezza: sono nate 829 nuove imprese, 125 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+17,8% in termini relativi). Le cessazioni, al contrario, si sono ridotte di 146 unità (-19%) fermandosi a quota 622. Di conseguenza, dopo tre anni caratterizzati dal segno negativo, nel 2021 il saldo fra iscrizioni e cessazioni torna decisamente in positivo (+207)”, così Randellini.

FMps  si è invece concentrata sul alcuni punti dell’Agenda 2030 che riguardano il nostro territorio. Parlando di salute e benessere Siena può contare su un altra attrattività verso gli immigrati e su una bassa emigrazione interna, si legge nelle slide, ma il tasso di natalità  nel 2020 ha avuto una contrazione del 9%, la stessa emigrazione interna è aumentata  ed è evidente la dinamica di invecchiamento dei residenti.  Sul punto Povertà zero si legge che, tra gli aspetti positivi, ci siano il fatto che chi vive a Siena dispone un reddito medio elevato e in crescita negli anni (nelle top 25 italiana), la spesa media è elevata rispetto al resto della Toscana e i percettori di reddito di cittadinanza, pur con gli aumenti del 2020, sono meno se comparati con il resto della Regione e con l’Italia. Anche qui però la situazione è un Giano Bifronte: nel 2020 il reddito medio ha subito una contrazione di oltre 2 punti percentuali, così come la spesa media delle famiglie e sono aumentati i cittadini che si sono rivolti alla Caritas.

“Nel territorio deve crescere la sensibilità e una nuova cultura di fare impresa. Deve fare riflettere il fatto che  c’è stato un -10% di occupazione nell’industria negli ultimi 10 anni – così Carlo Rossi, presidente della Fondazione Mps-. Dobbiamo andare avanti con la ricerca in settori per noi determinanti: scienze della vita, agroalimentare e turismo. Nell’agroalimentare possiamo essere punto di riferimento con specificità e riconoscibilità ben chiare”. Rossi ha poi citato Papa Francesco: “il valore della prossimità è essenziale per la ricerca del bene comune, pensiamo al volontariato”.

“Il quadro socio-economico presentato oggi è un punto di partenza su cui avviare delle approfondite riflessioni per il futuro- afferma Marco Forte,  direttore generale della fondazione Mps-. L’analisi degli elementi di forza e di debolezza del nostro territorio devono essere la leva per proseguire in un dialogo proficuo, al fine di creare un fronte comune che, partendo dalle nostre eccellenze, ci consenta di accedere alle risorse e procedere agli investimenti per il rilancio e la sostenibilità previsti dal Pnrr”.