Covid, Nursind: “Omicron gestito in Toscana come se fosse prima ondata, Giani cambi marcia sulla sanità”

“Al 29 dicembre 2021 tutte le inefficienze di questa gestione della emergenza pandemica perpetrate ai danni della popolazione toscana e dei professionisti della sanità regionale in queste ultime settimane sono esplose in modo eclatante”. È un vero e proprio j’accuse quello che il sindacato Nursind indirizza nei confronti della Regione.

La diffusione pandemica di Omicron per la rappresentanza è stata gestita da amministrazione regionale, direzioni di Asl e Aou come se fosse la prima ondata. “Le operazioni di tracciamento dei nuovi casi fallite, con file vergognose nei drive trought e nelle farmacie – ricordano da Nursind-. L’aumento di ricoveri Covid, senza aver precedentemente preparato alcuna strategia per aumentare posti letto disponibili negli ospedali. I sanitari assenti in numero considerevole, dove alle voragini storiche nelle dotazioni organiche, si aggiungono adesso le innumerevoli assenze per quarantena da contatto o infezione covid. Il personale non sostituito che costringe il restante personale a sovraccaricarsi di lavoro e ore di straordinario”.

“Stessi errori, stessa mancanza di lucidità e visione prospettica, stessa incapacità di programmazione e implementazione di politiche per il reclutamento di personale! – attaccano dal sindacato-.  Il blocco delle assunzioni di infermieri ancora in essere nonostante le promesse di intervenire nelle situazioni più critiche. Crediamo che la gestione della sanità in Toscana debba cambiare immediatamente modalità operative per non lasciare macerie ovunque al termine di questa scellerata gestione di 2 anni di emergenza”. Ancora Nursind: “Chiediamo al Governatore Giani e al nuovo direttore Gelli di cambiare marcia e soprattutto di ascoltare chi nel sistema sanità toscano vi lavora, non rifiutando ogni genere di confronto, da noi più volte sollecitato a nome della categoria infermieristica, quella che più di tutte sta pagando le conseguenze di decisioni imbarazzanti”.