Covid, il nuovo piano vaccini: priorità ad anziani e disabili, somministrazioni anche in azienda

Concludere la vaccinazioni anti-covid per over 80, docenti, forze dell’ordine per poi proseguire con le altre categorie, a partire dalle persone “estremamente fragili”. Si attende in giornata alla Conferenza Unificata il nuovo piano vaccinale del Governo. Il documento è  elaborato grazie alla collaborazione tra Ministero della Salute, Commissario straordinario, Iss, Agenas e Aifa.

Tra le novità sarebbe quella che il nuovo piano mette fine alla capacità discrezionale delle Regioni uniformando le somministrazioni secondo un sistema che si basa su fasce d’età. Entro la fine di giugno in Italia sono attese oltre 50milioni di dosi che arriveranno da AstraZeneca, Pfizer, Moderna, Johnson e Johnson e CureVac. Da luglio a settembre dovrebbero arrivare 85milioni di dosi. Il programma si conclude a giugno 2022 con un totale di 242milioni di dosi destinate all’Italia

La divisione in categorie –  Nella bozza si legge che è stato definito un ordine di priorità per le somministrazioni. La prima categoria sono le persone con elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili; disabilità grave), poi seguiranno: chi ha un’età tra 70 e 79 anni; chi ha un’età tra 60 e 69 anni; persone con patologie senza quella connotazione di gravità riportata per gli estremamente vulnerabili) di età inferiore 60 anni; i restanti under 60 anni. Il piano definisce  prioritari “a prescindere dall’ età e dalle condizioni patologiche” : personale docente e non docente, scolastico e universitario, forze armate, di polizia e del soccorso pubblico, servizi penitenziari e altre comunità residenziali. Per queste categorie proseguiranno quindi prioritariamente le somministrazioni.

Vaccini anche sul luogo di lavoro – Nel piano si apre alle iniezioni anche in azienda. Se aumentassero sufficientemente le dosi destinate all’Italia sarà possibile “vaccinare all’interno dei posti di lavoro, a prescindere dall’età, fatto salvo che la vaccinazione venga realizzata in sede, da parte di sanitari ivi disponibili, al fine di realizzare un notevole guadagno in termini di tempestività, efficacia e livello di adesione”, si legge nella bozza.