Covid, Draghi: “Riaperture più facili nelle Regioni avanti con le vaccinazioni ad anziani e fragili”

“La disponibilità di vaccini che abbiamo in aprile permette di vaccinare chi ha più di 80 anni, in tutte le Regioni, e in parte chi ne ha più di 70″.  Lo ha detto il premier Mario Draghi in una conferenza stampa dove ha affrontato tanti temi, dai vaccini, alle riapertura, al rapporto con i partiti di maggioranza e le Regioni. ” Non ho dubbi che tutte le regioni possano conseguire l’obiettivo di vaccinare ad aprile tutti gli 80enni” , ha detto il presidente del consiglio.

Duro l’attacco verso quelle persone che “saltano la lista sapendo che lascia esposto a rischio concreto di morte persone over 75 o persone fragili? Uno può banalizzare e dire: smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani o ragazzi, psicologi di 35 anni. Queste platee di operatori sanitari che si allargano”.

Sulle riaperture Draghi ha detto che: “chiaro che ci sono regioni più avanzate nelle vaccinazioni, molte diversità abbastanza insospettabili. Questo dovrà influenzare le riaperture: per le Regioni che sono molto avanti con fragili e i più vulnerabili sarà più facile riaprire” e sempre sulle riaperture “si possono valutare anche prima del 30 aprile qualora vaccini e andamento dei contagi lo permettessero”.

Capitolo Sputnik,  il presidente del consiglio ha aperto al siero russo ricordando però che “le dosi sono molto limitate, dovremo vedere se Sputnik si adatta alle varianti. La scelta è completa ma non c’è proibizione”.

Al professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità superiore di sanità, anche lui presente in conferenza, è toccato l’argomento Astrazeneca: “Va ribadito che questo vaccino, può coprire la popolazione fragili: le scelte fatte fanno riferimento a eventi trombotici in sede inusuali ma straordinariamente rari: 86 casi su almeno 25 milioni di vaccinati”. Per Draghi invece per il vaccino anglo-svedese “la raccomandazione è usarlo per chi ha più di 60 anni”. Sulle restrizioni: “le misure stanno funzionando – ha spiegato Locatelli -, anche a fronte di un numero elevato di decessi siamo al secondo giorno consecutivo con un calo di numero di posti letto occupati”.

Spazio anche a Mps, sul destino della banca ”non so ancora come rispondere”. Lo dice in conferenza stampa il presidente del consiglio Mario Draghi che aggiunge “è un dossier che non ho visto. La strada che percorreremo, che sia la fusione o altre soluzioni, sarà scelta dal Governo nelle prossime settimane”