Centro Dedalo, si disegna il futuro: “Tanti progetti in cantiere, abbiamo grandi sogni”

“Ci sono tanti progetti in cantiere come iniziative di prevenzione per i bambini negli ultimi anni della scuola dell’infanzia, potenziamento nell’ambito logico matematico e, naturalmente, ripartirà il nostro dopo scuola. Abbiamo grandi sogni e speranze”.

Valentina Campanella, responsabile del Centro Dedalo – Sos Dislessia , specializzato nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi specifici dell’apprendimento, definisce, quelle che saranno le attività del futuro della struttura. “Abbiamo chiuso l’anno dandoci l’opportunità di rivalutare tante esperienze di relazione con i ragazzi. Quest’anno abbiamo fatto le prime sperimentazioni ed abbiamo iniziato a strutturare corsi di formazione a distanza per docenti, clinici e poi per chi si era interessato alla materia”, spiega

Ancora Campanella: “E ‘stato un lavoro proficuo che ha portato alla partenza di due corsi: uno ,quello di alta formazione di neurosviluppo, è stato ripetuto per ben 4 volte; l’altro serviva a formare i tutor che lavorassero con i disturbi specifici d’apprendimento. Questi corsi ripartiranno anche il prossimo anno. A settembre implementeremo i corsi di formazione a distanza. Questa è una modalità che, se strutturata bene e con il giusto tempo davanti al pc, permette di partecipare anche con le videoregistrazioni”.

Campanella ha poi parlato del risultato che lei stessa è riuscita a conseguire: con la sua quarta tesi della vita è riuscita a diventare dottoressa in psicologia magistrale. “Sono entusiasta e felice di questo traguardo che condivido con il Centro, con i miei collaboratori, le famiglie e i ragazzi. La mia tesi è l’epilogo di un lungo corso ed è il completamento di quella che è la mia formazione dal lato psicologico -dice-. Ho fatto una tesi sui dsa che sono la chiave del mio lavoro: ho parlato dell’importanza dell’individuazione precoce ed ho portato un dato interessante che ci dovrebbe fare riflette: i casi di disturbi di apprendimento alla primaria sono del 3,1% mentre alle superiori sono del 5,7%. Questo ci dice che c’è ancora da fare e individuare i ragazzi per avere maggior successo nella formazione”.

MC