Belcaro e Montalbuccio contro il nuovo traliccio: “Ferisce il paesaggio, non lo vogliamo”

“Senza che sia stato accennato niente ai residenti della zona, in barba ai vincoli paesaggistici a cui sono sottoposti i comuni cittadini, sono iniziati i lavori di costruzione di un nuovo traliccio per telecomunicazioni”.

Lo segnalano in una lettera per la stampa i cittadini residenti nella zona di Montalbuccio e Belcaro in una lettera. “Ci chiediamo come abbia fatto la nostra Amministrazione ad autorizzare un’ulteriore mortificazione di questa bella zona di Siena, concedendo ad una società privata di scaricare qualcosa come 300 metri cubi di cemento in una delle zone super-vincolate di Siena dove i residenti non possono dare un calcio ad un sasso senza le preventive autorizzazioni”, proseguono.

“A breve-continuano-, se non ci saranno interventi da parte degli enti preposti, dal basamento di cemento già gettato nel bel mezzo della campagna, comincerà a sorgere una nuova torre di acciaio di 50 metri, che verrà corredata di tutta la necessaria strumentazione, creando un’ulteriore ferita nel nostro paesaggio, senza contare l’esponenziale aumento dell’inquinamento elettromagnetico, con ripercussioni sulla salute che, come è ben noto, dovrebbe costituire un diritto primario rispetto agli altri interessi coinvolti”.

I cittadini attaccano: “Ci chiediamo come gli organi competenti abbiano potuto autorizzare tale ulteriore scempio sul nostro. territorio, incrementando il danno paesaggistico e quello alla salute della collettività ivi residente, quando probabilmente sarebbe stato sufficiente ricercare altre soluzioni tecnologiche appoggiandosi a quanto già esistente. Il tutto senza che i competenti organi (Comune, Arpat, Sovrintendenza e tutti gli altri) si siano preoccupati di informare, e men che meno di coinvolgere, gli abitanti della zona, pur in presenza di un’opera che avrebbe un impatto così forte sull’ambiente e sulla salute dei cittadini, aspetti che recentemente sono stati ulteriormente valorizzati anche nella nostra Costituzione”.