Alle Scotte si triplica la produzione di un farmaco per l’Asl centro. E la sanità regionale risparmia due milioni

Il Sistema sanitario regionale risparmierà 2 milioni di euro grazie all’accordo tra Aou senese e Asl centro che prevede che alle Scotte sia triplicata la produzione di un medicinale galenico intravitreale, il bevacizumab, da usare per trattare alcune patologie oculari.

L’Aou nello specifico ha detto ‘sì’ alla richiesta dell’azienda sanitaria di incrementare la convenzione già esistente relativa alla preparazione, al confezionamento e al trasporto in sicurezza di siringhe preriempite di bevacizumab per i pazienti degli ospedali Palagi di Firenze, Santo Stefano di Prato, San Iacopo di Pistoia, S. Cosma e Damiano di Pescia.

Da giugno i medicinali allestiti passeranno da 120 a 360 dosi al mese con il complessivo risparmio economico per il sistema sanitario e la possibilità di garantire alla collettività il più ampio accesso possibile alle cure. “Abbiamo messo a servizio dell’Asl Centro le nostre professionalità e la nostra organizzazione perchè siamo convinti che sia importante fare squadra adottando comportamenti di reciproca collaborazione. La nostra Azienda è tra le poche in Italia accreditate, oltre che per l’allestimento in proprio, anche per la produzione extra-muraria di questi farmaci galenici, e questa è un’importante expertise nel settore farmaceutico, che intendiamo valorizzare”, così il dg dell’Aou Antonio Barretta.

“Quanto è stato possibile grazie a questa collaborazione – dichiara il direttore della Asl Toscana centro, Paolo Morello Marchese – è la dimostrazione di come si riescano a ottenere obiettivi comuni, quando il sistema fa squadra. Non avremmo potuto avvicinarci all’obiettivo regionale che ci è stato dato dall’Assessorato, se la produzione da parte dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese non fosse stata triplicata. Passando da 120 a 360 dosi al mese, la nostra Azienda può dare un’opportunità concreta ai cittadini e un accesso più esteso al trattamento di alcune patologie oculari”.