Alle Scotte area covid ampliata a 120 posti letto, Barretta: “Servono spazi per le cure intermedie”

L’area covid delle Scotte di Siena sarà potenziata fino ad avere 120 posti letto. Lo rendono noto dall’ospedale. Al lotto 3 piano 6 sono in corso di attivazione 28 posti letto e se ne aggiungeranno altri 7 ( 5 sono già disponibili) in area pediatrica.

“I nuovi 28 posti letto Covid sono coordinati dal professor Stefano Gonnelli, direttore di medicina interna e della complessità e dal professor Pierleopoldo Capecchi, direttore di medicina interna e dell’Urgenza-precisano dall’sopedale-. I criteri di accesso alla bolla Covid prevedono l’ammissione per i pazienti con polmonite, insufficienza respiratoria o gravi complicanze, come da indicazioni della Regione Toscana. Per tutti gli altri viene fatta una valutazione collegiale tra i professionisti dell’Area Covid e le strutture invianti, in modo da valutare se sussistano i requisiti clinici per l’accesso in area covid”.

Ieri, in policlinico, sono stati registrati 10 ingressi, 3 dimissioni, 2 decessi. Il numero dei degenti in area covid è ora di 83 di cui 4 in terapia intensiva, 40 nel setting di media intensità, 36 in degenza ordinaria, 3 in area covid pediatrica. I vaccinati sono 36.” Sono certo che ulteriori posti di cure intermedie potranno essere aperti il prima possibile perché attualmente circa il 30% dei ricoverati in area covid del nostro ospedale potrebbe essere trasferito considerato che non necessita di cure ospedaliere”, lo chiede il dg dell’aou senese Antonio Barretta

“i ricoveri continuano ad aumentare – rileva -. Ci siamo quindi attivati tempestivamente per far fronte all’attuale andamento pandemico e all’impatto epidemiologico ed assistenziale correlato alla maggior diffusione della variante Omicron. I nuovi 28 posti sono di degenza ordinaria e si aggiungono ai 15 posti di terapia intensiva, 33 di sub-intensiva e 37 di degenza ordinaria presenti nel lotto Dea”.

Inoltre, “abbiamo identificato specifici criteri per la gestione dei pazienti in arrivo dal territorio positivi al covid asintomatici o paucisintomatici che devono trovare risposte sul territorio, riservando l’area covid del nostro ospedale ai casi più gravi e con complicanze. Nella prima e seconda ondata potevamo fare diversamente e ricoverare tutti i pazienti covid positivi provenienti dal territorio. E lo abbiamo fatto – aggiunge Barretta -. Ora il covid ha cambiato volto ed è necessaria una nuova organizzazione. Dall’inizio della pandemia abbiamo trattato oltre 1750 pazienti covid positivi, con più di 25mila giornate di degenza e un ricovero medio di circa 18 giorni a paziente. Si tratta quindi di degenze piuttosto lunghe e impegnative e, per il grande lavoro profuso, ringrazio tutti i nostri professionisti che hanno davvero messo dedizione e massimo impegno”.