Afghanistan, profughi in quarantena a Chianciano Terme

Passeranno la quarantena anche in un albergo sanitario a Chianciano Terme alcuni dei 200 collaboratori della missione di pace italiana in Afghanistan. Lo ha annunciato, in una conferenza stampa, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

Oggi, a Firenze, si è svolto il primo tavolo di coordinamento per iniziative di assistenza e accoglienza dei profughi afghani. La Toscana, è stato detto nell’incontro con la stampa, è, con Piemonte e Lazio, una delle prime tre regioni che ha dato la propria disponibilità a ricevere profughi. Attualmente è previsto l’arrivo di 312 persone di cui, appunto, 200 collaboratori che dovranno svolgere qui il periodo di isolamento domiciliare (oltre a Chianciano saranno ospitati a Montecatini Terme e a Firenze). Per le restanti 112 persone “si attiverà il sistema dell’accoglienza” ha annunciato il Governatore.

Giani si prepara già all’arrivo di altri profughi. “Una parte del lavoro sarà svolta dalle Prefetture che faranno riferimento ai propri Cas, i centri d’accoglienza straordinaria– continua-. Entreranno in gioco però anche gli enti locali con la rete del Sistema accoglienza integrazione dei comuni che consente a queste persone di essere parte integrante della comunità. In Toscana c’è già stata una grande risposta di famiglie private che si sono messe a disposizione per ospitarli”. Dalla Regione ancora non sono arrivate indicazioni sulla disposizione, per provincia e per comune, dei profughi. “Le istituzioni e le forze di rappresentanza sociali toscane hanno una voglia senza precedenti di accogliere. Questa voglia la vedo anche a livello nazionale: si vuole aprire le braccia a chi sta scappando da quelle situazioni che vediamo alla televisione”, dice il presidente.

La strategia di Giani arriva dopo la nota dell’Anci che spiegava, attraverso le parole del sindaco di Prato Matteo Biffoni, che i primi cittadini italiani “sono pronti a fare la loro parte nell’accogliere le famiglie afghane” mettendo a disposizione “la propria esperienza”.

Per gli enti locali ha parlato Luca Menesini, sindaco di Capannori, presidente della provincia di Lucca e dell’Upi, l’unione delle province, della Toscana. “Il Sai ci serve per accogliere, in modo adeguato e velocemente – ha detto-, richiedenti asilo e profughi garantendo un’integrazione efficace. Starà adesso ai Comuni coinvolgere le strutture presenti nei nostri territori. Per ampliare questo sistema c’è bisogno di provvedimenti nazionali, nel frattempo la Regione deve accompagnare i propri cittadini per inserirli in questa rete”.

Resta da capire se i centri del sistema d’accoglienza integrata saranno effettivamente disponibili dato che, al momento, come è stato sottolineato in conferenza, i posti sarebbero esauriti. “Per questo ci attiveremo con le istituzioni – così l’assessore regionale all’immigrazione Stefano Ciuoffo – affinché possano essere reperiti ulteriori posti Sai nei vari comuni toscani”.

“Chiediamo al Governo che amplii la disponibilità in Toscana dei posti nel Sai), il programma che già vede la presenza controllata in Toscana di oltre 1500 profughi provenienti da zone a rischio di molti Paesi. Ora è il momento di passare dalla disponibilità ai fatti: noi siamo pronti e se ce ne sarà necessità convocheremo settimanalmente questo tavolo”, conclude Giani

MC