Raduno della Mens Sana, l’intervento di Ferdinando Minucci

 

Ferdinando Minucci

Si è svolta questa mattina la consueta conferenza stampa di presentazione della Montepaschi 2013/2014. Questo l’intervento del General Manager Ferdinando Minucci:

“Fino a poco tempo fa la domanda più ricorrente era: “Qual è lo scudetto più bello?”. E la risposta sempre la stessa: “Il prossimo”. Adesso ci troviamo costretti di riformulare il tutto: “Qual è la stagione più difficile?”. “La prossima”. Siamo di fronte ad una situazione molto complessa, senz’altro la più problematica del nuovo millennio. Dobbiamo fare i conti con una crisi che ha investito l’Europa e prepotentemente la Città. Se fino a poco tempo fa le priorità e l’attenzione erano rivolte verso la programmazione e la costruzione di una squadra competitiva con l’obiettivo di ottenere risultati importanti, adesso tutto è cambiato: il nostro intento è quello di garantire un futuro alla società. Anzi, un presente. Questo non significa che l’aspetto sportivo dovrà essere messo in secondo piano. La stagione scorsa abbiamo fatto qualcosa straordinario, vincendo due titoli contro ogni pronostico, battendo a domicilio prima i più ricchi poi i più bravi. Abbiamo scritto un’altra pagina di una storia straordinaria che regaliamo a noi stessi, a tutti i nostri sostenitori, alla città di Siena ed al Monte dei Paschi. In molti non avrebbero potuto immaginare che l’estate successiva a questo ennesimo trionfo sarebbe stata così difficile. Si, è vero, non è facile comprendere certe dinamiche, non è facile capire perché in due anni il budget può essere ridotto così drasticamente. Ma questo è successo ed il nostro compito è quello di guardare avanti, di intercettare nuove risorse, di creare i presupposti perché la Mens Sana possa continuare ad essere un club di riferimento per l’organizzazione che contraddistingue la propria struttura societaria e tecnica. Difficilmente riusciremo a replicare i risultati ottenuti negli ultimi anni. Ma questo è fisiologico e del resto credo che nessun altro club nella storia del basket italiano potrà riuscire a vincere così tanto in poco tempo, con questa continuità, con questa forza.

Abbiamo dovuto affrontare molte difficoltà in questa estate ma questo non ci ha scoraggiato nonostante abbia creato problemi e rallentamenti in quello che è l’iter tradizionale di un club come il nostro. Per questo ci troviamo qui oggi ad ufficializzare l’organigramma tecnico e societario. Non lo abbiamo fatto prima perché mai come quest’anno ogni operazione, dalla più semplice alla più complessa, ha necessitato tempo e valutazioni molto attente.

Credo che l’emblema di tutto ciò che abbiamo passato in questi mesi sia rappresentato dalla scelta effettuata da Daniel Hackett. Alla fine della passata stagione la nostra idea era quella di costruire la nuova squadra intorno a lui e David Moss. Poi con i problemi che sono insorti ci siamo trovati nella condizione di non poterli confermare ed a malincuore lo abbiamo comunicato a loro e agli altri. Daniel ha dimostrato cosa vuol dire far parte della famiglia Mens Sana. Non c’era un motivo razionale perché un giocatore del suo valore, Mvp della Coppa Italia e della Finale Scudetto, decidesse di restare, ma la razionalità non é tutto nella vita. Ha voluto parlare con la società, ha spiegato che il suo desiderio era quello di restare ad ogni costo, riducendosi l’ingaggio, anche facendo sacrifici. Perché Siena é piccola ma è speciale e ti fa innamorare. Ecco: lui si è innamorato di Siena, della società, della sua organizzazione. Credo che questo gesto spieghi meglio di mille parole cosa significa per un atleta giocare a Siena. Devo essere sincero: questa sua decisione ci ha messo in difficoltà, perché contavamo sul suo buyout. Ma nello stesso tempo ci ha dato una carica incredibile. Abbiamo cavalcato questa scelta creando intorno a lui un gruppo che ci rappresenti per grinta e spirito di appartenenza. Tutti coloro che vestiranno i nostri colori hanno rinunciato a proposte più vantaggiose pur di far parte della nostra squadra, con la consapevolezza che trascorrere un anno a Siena significa anche diventare un atleta migliore, una persona migliore. Ecco ciò che abbiamo messo sul piatto della bilancia: un valore che non molti possono garantire in Europa.

Devo però rivolgere un pensiero anche a chi, al momento, non è qui con noi al Palazzo. Tra tutti Marco Carraretto, fantastico interprete della nostra filosofia, un uomo speciale oltre che un giocatore straordinario. Nonostante il suo agente ci abbia comunicato la volontà del giocatore di non accettare la nostra proposta e lasciare Siena nell’intento di trovare migliori condizioni economiche e sportive, ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale. Discorso un po’ diverso, invece, per Victor Sanikidze da cui attendiamo ancora una risposta.

Nel frattempo il nostro impegno prosegue. Perché a noi non rimane altro che lavorare per garantire continuità a questo club. Dobbiamo risolvere molti problemi tra cui la fine del rapporto con la Banca Monte dei Paschi. Sono sempre situazioni complesse quando si arriva alla scadenza di contratto. A noi fortunatamente non accadeva da 13 anni. Non so se questo rapporto potrà proseguire in futuro, questo ovviamente non dipende solo da noi. Credo che per quanto ci riguarda non avremmo potuto dare al Monte dei Paschi più di quello che abbiamo dato in questi anni in termini di visibilità e risultati. Oggi in Europa Siena viene identificata non solo per la storia e per il Palio ma anche per il binomio Monte dei Paschi-Basket.