Mors tua vita Pea: per chi suona la campana bugiarda?

di Claudio Pea

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Subito la news del giorno: è di nuovo primavera. Bene, anche se è piovuto sino a ieri e pioverà ancora. Pare anche a Pasqua. La seconda notizia è più bella ancora o, almeno, piacerà a quei quarantaquattro gatti in fila per sei col resto di due che si erano chiesti dove mai fossi finito. Tranquilli, ho la scorza dura e alle cannonate della Banda Osiris ho risposto con un paio di querele per diffamazione. Così ho dato anche un po’ di lavoro ai miei dieci avvocati di famiglia. Piuttosto ho la Tigre con la schiena a pezzi, seduta sul sofà e un bustino che dovrà fastidiosamente portare per dieci settimane. Ma anche questa passerà. Perché mi piace pensarla sempre alla De Gregori: se non sarà sereno si rasserenerà. O come disse Lucio a Licio: “Lascia l’ascia liscia sull’uscio”. Così con l’arrivo della primavera è finito anche il mio lungo letargo, ma se credete che nel frattempo mi sia infrattato sulla luna vi sbagliate di grosso. Al contrario, ho drizzato le antenne delle televisioni come non mai. E nulla mi è sfuggito. Nella mia tana in montagna tra la neve e le Tofane maestose. Dal ritorno di Giannino al basket che ha il sapore della minestra di ceci riscaldata alla sconfitta di Milano in casa con Cremona che è storia vera e non una cammellata di quel Portento dell’Orlando furioso col Grillo.

A proposito d’elezioni non sono uscito allo scoperto neanche per andare a votare mio fratello Roberto che si era presentato con l’altro Giannino, il magnifico bugiardo che millantava due lauree e raccontava d’aver cantato allo Zecchino d’oro. Ho visto tanta Juve e mi sono ingrassato di qualche chilo. Ho pianto la morte del Professor Guerrieri e me lo sono ricordato a modo mio: col tovagliolo al collo che gustava le tagliatelle alla bolognese fatte a mano dalla sua Fosca, grande come lui. Ho contato le sconfitte di Siena in campionato che in trasferta sono arrivate a sei di fila: Venezia, Sassari, Brindisi, Pesaro, Milano e Caserta. Due almeno delle quali, Pesaro e Milano, rubacchiate con la complicità di arbitri più cialtroni che incapaci. Ma non sono preoccupato come leggo in giro. Perché la squadra non è bollita e neanche alla frutta: è solo cotta. Né ho voltato le spalle a Messer Minucci come hanno fatto in molti per non dire quasi tutti. Né a Luca Banchi che per me resta l’allenatore dell’anno. Perché ha giocato il doppio delle partite degli altri con una squadra che costa poco e non vale moltissimo, eppure è ancora secondo nel girone del Top 16 e ha vinto la Coppa Italia, mettendosi nel taschino parecchi colleghi sovrastimati e dalla Banda idolatrati. E andrà come minimo in finale-scudetto. Lo scrivo adesso, primo giorno di primavera: segnatevelo. Prontissimo a scommetterci anche sopra una cena di pesce con qualsiasi me lo chieda. A patto che Sanikidze finisca assieme a me il letargo.

A proposito mi hanno svegliato dal lungo torpore le solite campane rintronate che da una vita suonano a morto la caduta dell’impero senese. Una su tutte quella imbolsita di un suo piccolo concittadino che si è addirittura inventato un acceso alterco tra Minucci e Renzi, presidente di Lega, nei corridoi della sala Alessi del comune meneghino prima della conferenza-stampa di presentazione della Coppa Italia poi vinta dalla Montepaschi in finale con l’immensa Varese. Peccato che Messer Minucci non fosse presente a quella conferenza stampa. Sono rimasto senza parole e difatti ora chiedo pure scusa ai miei aficionados se nell’occasione non sono stato abbastanza cattivo come è mia indole e costume, ma dalla ruggine non ci si libera con il primo timido sole di primavera specie dopo un inverno nel quale Siena non è stata capace di vincere una sola partita di campionato lontano dalle sue solide mura. D’accordo, tutto può succedere. Come è successo che dieci milioni di italiani hanno rivotato il Cavaliere e altrettanti sono diventati fanatici grillini. Però c’è solo un coglione come me che ancora se ne meraviglia e magari anche si domanda per chi suona la campana. Ma per trovare la risposta giusta devo prima passare a fare un pieno di veleno dal mio distributore di fiducia…