Mors tua vita Pea: e se fosse Siena-Milano la finale scudetto?

di Claudio Pea

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Per questa o per quella ragione sono tante le persone che mi stanno qua. E non dico dove, anche perché non è poi così difficile immaginarlo. Ci pensavo giusto stamattina leggendo la Gazzetta sul tablet e sfogliando un giornale che ormai mi dà più ai nervi dei dieci milioni d’italiani che hanno votato Berlusconi e che ancora fanaticamente in silenzio lo sostengono. Il Bayern travolge il Barcellona e la Gazza che fa? Apre con Ibra e con la Juve che si fa in quattro per ricomprare lo Zingaro. Ora, a parte il fatto che le cose non stanno proprio così e che solo Raiola s’augura che ciò possa davvero accadere, non c’è paragone credo tra la notizia dei quattro papaveri che i bavaresi hanno fatto ingoiare a Messi e i quattro anni di contratto (da 28 milioni) che Mino e Zlatan vorrebbero far scucire agli Agnelli. O no? E allora, se siete per una volta d’accordo con me, dovete anche smetterla di dire che ho un caratteraccio e che è meglio evitarmi quando mi alzo dal letto, come oggi, con la luna storta e le palle in orbita. Anche perché, lo giuro su quello che ho più caro al mondo, e cioè in rapida successione i figli, i nipoti, la Signora e la Tigre, mi ero svegliato con il sorriso sulle labbra spalancando i balconi alla primavera e sorseggiando il caffelatte in terrazza. Nonostante i sette punti (sulla patente) che mi sono beccato domenica alla tre di notte rientrando da Torino dopo i tre conquistati (sul Milan) che valgono ormai il 31esimo scudetto.

D’accordo, andavo a 120-130 all’ora sotto la pioggia, ma in autostrada non c’era un’anima viva. Salvo quella gazzella della polizia con due sfigati a bordo, un uomo e una donna, probabilmente rossoneri e berlusconiani. Santa pazienza, capitano proprio tutte a me, ma me ne ero già fatto una ragione prima d’arrivare a pagina 26 della Gazza e arrabbiarmi per il risalto dato (abitualmente) alla Nba e stavolta a un tal Smith, o a Sabatini e ai suoi soliti pasticci, ignorando invece di brutto il nostro campionato di basket che sarà anche il più orribile della storia, ma è pur sempre più interessante dei 70 tatuaggi a tappeto sul corpo del sesto uomo dei Knicks o dell’Hasbrouck scappato in Turchia (nientepopòdimeno che all’Aliaga!) non potendone più anche lui dell’amministratore delegato della Virtus. Alla gente magari piacerebbe anche sapere dalla Rosetta dello sport come potrebbe finire questa benedetta regular season. Oppure in via Solferino pensano che tutti sappiano a memoria il calendario delle ultime due giornate di serie A? Prima o poi mi deciderò anch’io a farmi prescrivere dal medico di non comprare più quel giornale che sponsorizza l’Inter come hanno fatto mio figlio e i suoi amici bianconeri sette anni fa. Ne guadagnerei anch’io molto in salute e comunque, visto che sotto sotto non sono un mostro, vi aiuto io adesso a capire quale potrebbe essere la griglia di partenza dei prossimi playoff dando per scontato che Varese partirà in pole position davanti a Sassari e Roma.

La chiave di lettura di tutto sarà il duello di domenica tra Cantù e Milano: chi perde rischia il settimo posto e poi la sfida con Sassari, chi vince potrebbe vedersela nei quarti con il boccone più ambito e tenero dei playoff. Ossia Roma. A meno che Reggio Emilia, per evitare Siena e darla in pasto a Milano, non cada all’ultima giornata a Caserta. Finisse infatti ancora con Siena, Milano e Reggio a pari punti in classifica come lo sono oggi, la Montepaschi sarebbe quarta e l’Armani sesta. Nel qual caso potrei già scommettere su un’altra finale-scudetto proprio tra Siena e Milano. Con buona pace di chi sogna Varese o Sassari suggestivamente campionesse d’Italia. Ecco, in poche righe ho accontentato ben nove milioni d’italiani. Tanto ci voleva? Non credo. Cioè quanti secondo un sondaggio (assai generoso) sarebbero gli appassionati del Belpaese che hanno a cuore le sorti del campionato di basket di serie A. Ai quali magari potrebbe interessare anche di sapere quello che la Gazzetta invece va nascondendo a loro da giorni o da mesi. Per esempio che Artiglio Caja allenerà la nazionale sperimentale o che la telenovela Sabatini a Bologna durerà almeno ancora quanto un Posto al sole. Con Fratel Arrigoni general manager e Orate Frates coach. O che il buon Carletto Recalcati è il favorito per la successione di GasGas sulla panchina di Cantù. A miei pochi aficionados piacerebbe invece conoscere l’elenco delle persone che mi stanno qua oltre a Ibra, Raiola, la Banda Osiris, Sabatini, Brugnaro, Berlusconi, Stramaccioni, Vescovi o Don Gel. O Dembinsky. O come cavolo si scrive. Promesso, presto lo farò. Dovrete però armarvi prima di un sacco di santa pazienza. Perché quelli che stanno antipatici a me sono molti di più dei milioni ai quali sto sulle scatole io.