Land Rover sceglie le difficoltà del rugby senese

I Rugbysti senesi hanno da sempre un grande vizio, quello di sognare in grande.
Con questo spirito nel 2000 si guadagnarono la ribalta internazionale per essere i primi rugbysti al mondo ad essere allenati da una donna, Maria Cristina Tonna,oggi manager di tutto il movimento ovale femminile italiano per la Federazione Italiana Rugby.
Ed è con questa voglia di allargare i propri orizzonti che il CUS Siena è riuscito in 15 anni a portare il numero dei praticanti da una quindicina scarsa agli attuali 300.
Negli anni i senesi della palla ovale sono saliti alla ribalta nazionale per alcune belle iniziative: un torneo giovanile a Sovicille che richiamò le migliori squadre italiane ospitando molti ragazzi che oggi giocano in Nazionale, l’amichevole con la squadra Under 19 della Tablada di Cordoba, Argentina, squadra in cui ha imparato a giocare a rugby Diego Dominguez, alcuni articoli di Marco Pastonesi. Il giornalista della Gazzetta dello Sport, che ha apprezzato le doti di genuinità dell’intero movimento senese e lo spirito del Sabbione, campo del CUS riconosciuto come uno dei peggiori della nazione, terminò uno dei suoi articoli con una frase che fotografa l’ambiente alla perfezione: “non rugby-champagne, ma rugby-pane-e-salame. Senza offesa per il pane e salame. E senza offesa per lo champagne.”

Con lo stesso spirito di grandi sognatori ad inizio 2015 i dirigenti senesi hanno raccolto un invito arrivato via email da Londra. E’arrivata infatti, da indirizzo email anonimo, una richiesta di raccontare la storia della propria squadra per capire se potesse essere interessante per un documentario in vista della imminente Rugby World Cup.
Sono bastate poche righe per spiegare la situazione del rugby a Siena caratterizzata dall’eterno ed immutabile Sabbione, un campo di terra battuta enorme croce e delizia dei rugbysti senesi che però rende unico l’intero movimento.
Alla prima mail ne sono seguite molte altre che sono rimbalzate tra Siena e Londra, alcune telefonate per sincerarsi che “sì, quel campo così desolato non è opera di photoshop ma è reale!” e finalmente, con l’arrivo della troupe formata da inglesi, gallesi, scozzesi ed anche australiani, sono stati svelati i dettagli dell’iniziativa.
Si è così scoperto che il committente di questo documentario è Land Rover, main sponsor della RWC2015, che ha commissionato ad una delle migliori aziende inglesi di documentaristica otto filmati di realtà ovali che vanno avanti nelle difficoltà, nel più puro spirito Land Rover.
La troupe ha così viaggiato per filmare in Scozia, Galles, Irlanda, Nuova Zelanda, Giappone, Isole Fiji, Sud Africa e… a Siena!
I filmati faranno parte della campagna di comunicazione mondiale di Land Rover per la Rugby World CUP che andrà in tv e sui social media del marchio britannico; in tutti gli stand al di fuori degli stadi della RWC 2015 gireranno
così anche le immagini di Siena!

Il 15 Agosto è stato lanciata la campagna di comunicazione di Land Rover a livello globale con l’uscita di un primo filmato di un minuto in cui sono inserite le immagini girate in tutte le otto realtà ed il CUS Siena ha avuto l’onore di vedersi nelle prime immagini (l’allenatore Andrea Guadagno che con un calcio di rimbalzo centra una Land Rover parcheggiata dietro ai pali) e nelle ultime, con i ragazzi sotto la doccia e con il Capitano Dario Perondi che, dopo la partita, porta le maglie a lavare in una lavanderia a gettone. Nel corso del filmato…  una bella corsetta davanti al Santa Maria della Scala e diversi placcaggi fangosi tutti ‘made in Sabbione’.
Il lancio del filmato sui canali social di Land Rover ha assicurato, nelle prime 24 ore, più di 200mila visualizzazioni, solo su Facebook. In attesa di vedere il filmato tutto “made in Siena” che sarà presentato nelle prossime settimane di avvicinamento alla RWC2015, i rugbysti senesi si godono i loro “15 minuti di notorietà” a livello mondiale con la certezza che sognare, a volte, è la scelta giusta!

Ecco l’indirizzo dove potete vedere il filmato su Youtube!

 

Antonio Cinotti