I Fedelissimi: “Va bene aiutare la Mens Sana, ma non scordiamoci della Robur”

Comunicato Siena Club Fedelissimi
Siena club Fedelissimi

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Sgombriamo subito il campo dagli equivoci dicendo che questa nostra presa di posizione non è assolutamente contro La Mens Sana e i suoi tifosi, ma a difesa di ciò che noi e molti altri senesi amano: la Robur.
Non entriamo nel merito delle valutazioni e della affermazioni sul ruolo sportivo e sociale della Polisportiva Mens Sana e della Mens Sana Basket rilasciate dal sindaco Bruno Valentini, concetti che condividiamo, ma ci ha molto meravigliato il fatto che gli stessi concetti e la stessa enfasi non siano mai stati espressi nei confronti della Robur.
Almeno questa è l’impressione che ne abbiamo tratto.
In questo momento la Robur è nelle stesse condizioni della Mens Sana, ma a cercare di tirare fuori la testa dalla melma ci sono solo Mezzaroma, la squadra e i tifosi. L’impressione netta è che nessuno, ad eccezione dei citati, cerchi una soluzione per un’altrettanta storica realtà sportiva che tantissimo lustro ha dato alla città nei sui 110 anni di vita che si chiama AC Siena 1904.
Questa impressione, comune a tantissimi – per non dire tutti – tifosi senesi non è nuova e parte da lontano, da quando la “Siena che contava” decise di puntare tutto sul basket dimenticandosi totalmente della Robur. Anni difficilissimi, con tanta serie D e serie C2 che la grande forza dei tifosi bianconeri hanno saputo superare solo grazie alla loro costanza e al grande amore verso una società che, caratterialmente, li ha sempre rappresentati.
Sono stati anni di grandi battaglie che ci hanno costretto a prese di posizione durissime e che sono terminati grazie a uno dei tanti miracoli che spesso accadono nel calcio, il ritorno del Siena in serie B dopo 51 anni. Un successo inaspettato e tutto made in Robur e con uno sponsor che niente aveva a che vedere con Siena.
Solo allora qualcosa si è mosso, ma siamo più che convinti che il tutto sia stato più sopportato che supportato, tant’è che quando Paolo De Luca, chiamato al capezzale della Robur per accompagnarla verso la serie C, compì il miracolo della promozione in serie A, la gioia per tale risultato la potè condividere solo con i tifosi. La città lo ignorò e, subdolamente, lo osteggiò fin da subito e fino alla sua scomparsa. Il seguito di questa storia è noto a tutti, così come sono ben conosciuti i meccanismi che hanno portato a Siena i successivi azionisti di maggioranza e le perverse dinamiche che hanno portato la società ad accumulare un debito enorme che rischia di distruggerne la storia.
Al momento attuale dei problemi del Siena non se ne parla più, come se l’allucinante estate appena trascorsa sia stata cancellata, rimossa. Ma non è così.
Su questo non lasceremo niente di intentato e se qualcuno ha deciso di aspettare giugno per intraprendere una nuova battaglia contro i mulini a vento e aspettare supinamente la fine di tutto, sarà costretto a cambiare programma.
Pensare ai problemi della Mens Sana è, quindi, giusto, ma non dimentichiamo i problemi del Siena perché non siamo disposti a tollerare il benché minimo errore o trascuratezza da parte di nessuno.

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