La “Coppa Affogasanti”

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Il 13 ottobre del 1945 viene organizzata dalla Polisportiva Mens Sana, allo Stadio Comunale, insieme a varie manifestazioni sportive, la prima partita di pallacanestro fra due rappresentative di Contrada: l’Istrice e la Lupa (nell’Istrice giocano: Neri, Ciardi, Orlandi, Galluzzi, Momiccioli, Fusai e Mariani; la Lupa schiera: Croci, Garuglieri, Centi, Botazzi, Pasqui, Vichi e Corsi).

Ci sarà un altro tentativo di basket tra Contrade nel 1967; vince la Selva ma l’idea non ha seguito. Il vero connubio tra Contrade e basket si verificherà a partire dal 1973 anno in cui la Chiocciola “si inventa” la “Coppa Affogasanti”. Il torneo disputato dalle squadre delle Contrade, diventa, in pochi anni un appuntamento sportivo imperdibile per allenatori, dirigenti, per i migliori giocatori italiani, per giovani di talento e, perfino, americani in cerca di ingaggi e di gloria. Racconta Roberto Morrocchi (uomo del basket senese, che vince ben tre edizioni come allenatore: due con la sua San Marco e una con la Pania trascinata da un grande Fabio Giustarini) che in quegli anni quasi tutte le squadre della massima serie italiana si affidano al fiuto di Jim Mc Gregor, detto il “rosso”, che alla fine del campionato comincia a battere l’Italia e mezza Europa con i suoi giocatori statunitensi che, non essendo adatti al dorato mondo della NBA, sono a caccia di un ingaggio.

Anche gli americani, quindi, arrivano al torneo senese e vengono assegnati alle squadre delle Contrade tramite, addirittura, una “estrazione a sorte”, tipo Palio. E, come nelle sere di Palio, dopo le partite i giocatori (tra cui davvero vi sono i vari Meneghin, Masini, Bariviera, Ossola, Brumatti, Brunamonti, idoli del basket del tempo) rientrano osannati nei rispettivi rioni con tanto di cori e cene. E ad ogni partita del torneo assistono 4000-5000 spettatori chiamati sugli spalti a tifare per i loro beniamini sportivi e per i loro colori contradaioli. L’ultimo torneo della Coppa Affogasanti verrà disputato nel 1982.

di Maura Martellucci e Roberto Cresti