“Acquedotto del Fiora pronto ai rimborsi non appena l’AEEG definirà importi e modalità”

acquedotto del Fiora

“Acquedotto del Fiora sarà pronto ad effettuare i rimborsi agli utenti non appena l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, che ha competenza in materia, definirà importi e modalità”.

 

L’azienda interviene sulla questione del rimborso della quota corrispondente alla remunerazione del capitale investito per il periodo 21 luglio – 31 dicembre 2011, successivo all’esito del referendum che ne approvato l’abolizione, anche a seguito di quanto apparso sulla stampa locale in merito a una presunta “condanna” a un rimborso, che in realtà non c’è stata. La sentenza emessa dal Giudice di Pace di Abbadia San Salvatore (Siena) infatti dichiara la “cessata materia del contendere” e dunque Acquedotto del Fiora non è stato condannato ad alcun rimborso delle somme richieste dall’utente che aveva sottoposto la richiesta per vie legali.

 

“Vogliamo cogliere questa occasione per precisare la nostra posizione, perché mi pare che ci sia ancora una grande confusione su ruoli e competenze – afferma il presidente di Acquedotto del Fiora Claudio Ceroni – La nostra azienda, così come le altre società che gestiscono il servizio idrico, si limita ad applicare senza nessun potere discrezionale le disposizioni dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas e dell’Autorità Idrica Toscana in materia di tariffe e rimborsi”. “L’AEEG ha approvato uno specifico provvedimento per la definizione dei criteri di calcolo degli importi da restituire agli utenti finali, corrispondenti alla remunerazione del capitale investito e versati nelle bollette dell’acqua nel periodo post referendum, dal 21 luglio al 31 dicembre 2011 – continua Ceroni – Tale calcolo, caso per caso, dovrà farlo proprio l’AEEG e noi possiamo solo attendere la definizione degli importi da corrispondere e le modalità con cui ci diranno di farlo. Non appena saranno stati stabiliti, provvederemo ad effettuare i rimborsi”.

 

“Mi preme però sottolineare – aggiunge il presidente – che stiamo parlando di ricalcolare per sei mesi la tariffa e che quindi si tratterà di pochi euro se non di centesimi”. “Quello che è ben più grave e che dovrebbe preoccupare tutti – conclude Ceroni – è il protrarsi dell’incertezza in merito alla rimodulazione della tariffa dal gennaio 2012: si tratta di un grave danno per tutti i gestori poiché ci troviamo nella condizione di non sapere quali saranno i ricavi da mettere a bilancio per poi programmare gli investimenti necessari a rendere sempre più efficienti i servizi agli utenti”.