Neonato inglese con grave ernia salvato a Siena

Quando il mondo intero parla di Charlie, il piccolo inglese ‘condannato’ all’eutanasia per una gravissima e incurabile malattia ma che avrebbe ricevuto speranze proprio dall’Italia, da Siena arriva una storia che riguarda sempre un bimbo inglese, appena nato, che è stato salvato dai medici del policlinico delle Scotte.

Un intervento eccezionale, su un neonato con grave ernia diaframmatica, operato alla nascita a 36 settimane, grazie alla collaborazione tra i professionisti del Dipartimento Materno-Infantile dell’AOU Senese, diretto dal professor Mario Messina. Durante la gravidanza, in diagnosi prenatale, in Inghilterra, al piccolo è stata diagnosticata un’ernia diaframmatica a causa della quale aveva diversi organi addominali spostati nel torace tra cui colon, ileo, milza e parte del fegato. “La valutazione del rischio – spiega il professor Messina che è anche direttore della Chirurgia Pediatrica – indicava un tasso di mortalità del 75%. I genitori, in Italia per motivi di lavoro, hanno scelto il nostro centro per proseguire la gravidanza. La madre è stata presa in carico dalla nostra équipe multidisciplinare e la malformazione è stata studiata con esami ecografici periodici e con una Risonanza magnetica fetale eseguita dal dottor Francesco Carbone, che confermava la diagnosi dei colleghi britannici e la gravità della patologia. Nell’ultimo mese, oltre all’attività ordinaria e di emergenza – prosegue Messina – abbiamo operato 8 casi molto complessi, compreso quest’ultimo, diagnosticati e seguiti in epoca prenatale, tutti risolti positivamente grazie alla presenza di tutte le risorse umane, professionali e tecnologiche necessarie per questo tipo di operazioni”.
La gravidanza è stata quindi portata avanti a Siena, seguita dall’UOC Ostetricia e Ginecologia, diretta dal professor Filiberto Maria Severi, ed è stato programmato il parto alla 36esima settimana. “Abbiamo aspettato alcuni giorni – prosegue Messina – per avere le condizioni minime di sicurezza per operare. L’intervento è stato effettuato direttamente in Terapia Intensiva Neonatale, con grande collaborazione dell’équipe diretta dalla dottoressa Barbara Tomasini, degli anestesisti, coordinati dal dottor Pasquale D’Onofrio e dallo staff infermieristico materno infantile. Hanno partecipato anche i chirurghi Francesco Molinaro e Rossella Angotti. L’intervento – prosegue Messina – è durato circa 3 ore ed è andato bene”. Il piccolo, dopo tre settimane in Terapia Intensiva, è stato affidato alle cure della Pediatria Neonatale, diretta dal professor Giuseppe Buonocore. “Il bambino, a distanza di circa un mese dall’intervento, riesce a mangiare da solo – conferma Messina – ed è fuori pericolo. Si tratta di un grande risultato, frutto della piena collaborazione e competenza tra professionisti diversi che costituiscono l’anima unica del Dipartimento Materno-Infantile”.