Il futuro della sanità territoriale al centro di un confronto all’Ateneo senese

Al Palazzo del Rettorato “focus” sullo stato di salute della sanità del territorio con i professionisti del settore, le istituzioni e le associazioni

Integrazione fra i professionisti della sanità territoriale, ospedaliera e universitaria, equità di accesso ai servizi e alle cure, sostenibilità del sistema sanitario sono le basi su cui si svilupperà la sanità del futuro nella Zona Senese. E’ quanto emerge da “Tessere i territori”, la campagna di ascolto e confronto promossa dall’ASL Toscana sud est che oggi, nell’Aula Magna del Palazzo del Rettorato a Siena, ha messo intorno allo stesso tavolo professionisti della sanità territoriale, ospedaliera e universitaria, amministratori, associazioni e sindacati per individuare le linee di sviluppo dei servizi socio-sanitari per i prossimi anni, in vista della redazione del Piano integrato di salute.

I dati presentati rivelano che i 121.500 abitanti dei quindici comuni della zona senese (Asciano, Buonconvento, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Chiusdino, Gaiole in Chianti, Montalcino, Monteriggioni, Monteroni d’Arbia, Monticiano, Murlo, Radda in Chianti, Rapolano Terme, Siena, Sovicille) sono in buono stato di salute generale con una speranza di vita che supera 85 anni per le donne e 81 per gli uomini. Per quanto riguarda le malattie croniche, in particolare per la popolazione femminile, si rilevano due fattori di criticità: l’alta prevalenza della cardiopatia ischemica e l’aumento della mortalità per tumore al polmone, causata dal fumo. Per la salute della donna è anche da sorvegliare e migliorare il tasso di adesione allo screening mammografico, mentre per entrambi i sessi risulta alto il tasso di ospedalizzazione per i disturbi mentali. Per quanto riguarda l’aspetto economico-sociale, la Zona Senese si segnala per il reddito imponibile medio più alto (22500 euro circa) di tutta la nostra regione e per un tasso di disoccupazione tra i più bassi, mentre dal punto di vista demografico ha un’alta percentuale di stranieri residenti (113, 12 per mille). Buono è il tasso di natalità (7, 81 per mille residenti) che risulta superiore alla media rilevata nel territorio dell’AUSL Toscana sud est (7,13).

«Per affrontare le criticità e disegnare la sanità del futuro – ha affermato Enrico Desideri, direttore generale dell’AUSL Toscana sud est – è necessaria una visione strategica del cambiamento. La cura delle persone affette da patologie croniche come diabete, scompenso cardiaco, malattie renali e respiratorie ecc., che assorbono circa l’85% delle risorse con alti tassi di ospedalizzazione, deve trovare una risposta efficace nel raccordo ospedale-territorio. Medici di medicina generale ‘esperti’ della patologie e specialisti ospedalieri condividono il piano di cura individuale evitando che il paziente faccia la spola fra un ambulatorio e l’altro».

Desideri ha anche affrontato il tema delle liste di attesa «che non si riducono aumentando l’offerta ma organizzandola in modo radicalmente diverso. Stiamo lavorando ad un sistema che prevede diversi canali per i controlli e le prime visite, introducendo anche le classi di priorità a seconda dell’urgenza dell’esame da fare. L’obiettivo finale è far sì che ‘dove si prescrive si prenota. Per garantire l’equità delle cure – ha concluso Desideri  – gli ospedali stanno sviluppando il modello della rete integrata, dove specialisti esperti di determinate patologie si spostano in modo organizzato e volontario per garantire la stessa qualità delle cure anche ai pazienti dei piccoli ospedali».

Sullo stessa lunghezza d’onda le parole del professor Ranuccio Nuti, pro-rettore dell’Ateneo senese con delega alla Sanità e direttore del Dipartimento di Medicina interna al Policlinico Santa Maria alle Scotte«L’Università di Siena gioca già un ruolo importante nell’integrazione fra sanità ospedaliera e territoriale favorendo la formazione dei propri studenti di Medicina e degli specializzandi anche negli ospedali di Arezzo, Grosseto, Campostaggia e Nottola. Inoltre –  ha proseguito il pro-rettore – il nostro Ateneo è stato di recente protagonista di un accordo regionale che prevede l’erogazione di importanti risorse finanziarie per il reclutamento di personale, la formazione e la ricerca rivolti a garantire i livelli di assistenza sanitaria».

L’intervento del sindaco di Siena, Bruno Valentini, ha sottolineato infine l’importanza del lavoro squadra fra azienda sanitaria territoriale, ospedaliero-univesitaria e servizi sociali per difendere la sanità pubblica che, fino ad oggi, ha contribuito tanto al benessere del territorio.