Il dottor Salvatore Francesco Carbone nominato direttore di Radiologia dell’ospedale di Nottola

Il dottor Salvatore Francesco Carbone è stato nominato dal direttore generale dell’Asl Toscana sud est, Antonio D’Urso, direttore dell’Uoc Radiologia del presidio ospedaliero Amiata Senese, Val d’Orcia e Valdichiana senese, all’esito della selezione pubblica.

Dirigente medico con incarico professionale di alta specializzazione alla Uoc Diagnostica per Immagini dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, Carbone ha maturato esperienza in àmbito radiologico pediatrico e di imaging avanzato ed è stato referente radiologo del Gruppo oncologico multidisciplinare colon-retto e testa-collo all’AouS, referente di area medica Team Aid (infezioni correlate all’assistenza).

“L’investimento nelle risorse umane è un passaggio fondamentale per consolidare la qualità dei servizi delle nostre strutture – afferma il direttore generale Antonio D’Urso – per questo accogliamo con soddisfazione la nomina del dottor Carbone che contribuirà a garantire un’assistenza di primo livello ai cittadini. La Radiologia di Nottola è stata interessata nel recente passato da un ciclo di importanti investimenti tecnologici, a testimonianza del livello altamente qualificato del presidio ospedaliero”.

“Sono davvero felice per questa nomina che rappresenta un passaggio importantissimo per il mio percorso professionale – afferma il dottor Carbone –. Soprattutto, per me è una grande opportunità che parte da presupposti solidi, ovvero il lavoro fin qui svolto da chi mi ha preceduto e un forte spirito di Rete che si respira in questa Azienda. Questo aspetto mi sembra fondamentale, sia per l’offerta sanitaria proposta da una Diagnostica per immagini in un territorio come il nostro, sia come crescita culturale per i professionisti. Nel caso della Uoc che andrò a dirigere, è formata da un gruppo molto motivato e competente che conosco bene e col quale sarà stimolante lavorare. Oltre il dato professionale, questo momento è per me un traguardo umano che voglio condividere con la mia famiglia a cui rivolgo il mio grazie”.