Il Centro di Formazione “Leo Vagnetti” di Chiusi devolve i fondi raccolti per il Convegno “Neuroscienze cliniche e traslazionali” e offre una borsa di studio per la ricerca neurologica

Malattia violenta, implacabile, spietata al punto di modificare la vita quotidiana ledendone la dignità. È la Sla, la Sclerosi laterale amiotrofica (giovedì 21 giugno ricorre la Giornata mondiale della SLA), a cui il Convegno “Neuroscienze cliniche e traslazionali: il ruolo della ricerca, dell’organizzazione assistenziale e della solidarietà”, organizzato dal Centro di Formazione “Leo Vagnetti”, per celebrare i quarant’anni della fondazione dell’E.I.P Italia, ha dato un importante contributo. “La ricerca italiana, nonostante gli esigui finanziamenti, occupa – spiega Antonio Federico, direttore U.O. Neurologia Università di Siena – un posto importante nel panorama internazionale tanto da risultare seconda solo alla Germania, nell’analisi dell’origine della malattia e nella produzione degli strumenti diagnostici come, ad esempio, il nuovo software creato a Siena e ora utilizzato in tutto il mondo. Analizzando anche le ricadute sociali ed economiche che, questo tipo di malattie neurologiche, hanno sulla società, anche a livello di costi, capiamo che, oggi, dobbiamo affrontare una grande sfida: dare soluzioni e strumenti utili a gestire tutti i vari livelli della disabilità. Per questo è fondamentale il saper coniugare la ricerca e la solidarietà con l’amore”. Un approccio condiviso dalla professoressa Rita Fiorini, presidente del Centro di Formazione “Leo Vagnetti” che ha fortemente voluto questo Convegno, a cui hanno partecipato importanti studiosi di rilievo internazionale, come  Cesare Fieschi, professore emerito dell’Università La Sapienza di Roma. Il convegno che si è svolto il 26 maggio nel Chiostro di San Francesco, patrocinato dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Siena, dal  Comune di Chiusi, dalla Direzione Scolastica provinciale di Siena e molte associazioni è stato occasione di studio e di raccolta di risorse indispensabili alla ricerca, ma anche uno strumento per far luce su questa patologia difficile, spesso sconosciuta, e stimolare la solidarietà verso i malati e le famiglie di quanti ne sono affetti. “Ho voluto promuovere questo convegno e la raccolta di fondi per sostenere la Sla – spiega Rita Fiorini, presidente del Centro di Formazione “Leo Vagnetti” – per sensibilizzare i più verso questa spietata malattia e verso i bisogni dei malati e dei familiari che si trovano costretti ad affrontarla. Mi ha colpito la grande sensibilità di quanti sono intervenuti, la sala era gremita e le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che, in occasione del convegno ha voluto essere presente attraverso una lettera in cui spiega che “la ricerca richiede oggi più che mai l’impegno di studiosi animati da grande passione ed il suo concreto sviluppo rappresenta una priorità assoluta sulla quale le istituzioni devono investire con coraggio, nella consapevolezza che su di essa si fonda larga parte del futuro dell’Italia e delle nuove generazioni”. E sono proprio la passione e la ricerca i capisaldi del nostro centro di formazione che, anche in occasione della Giornata Mondiale della Sla, vuole dare una dimostrazione concreta del proprio impegno attraverso la raccolta e la donazione di fondi in favore della ricerca”. Aiuti sia per la ricerca, sia per i giovani studiosi, il Centro di Formazione “Leo Vagnetti”, infatti, ha assegnato anche una borsa di studio a un giovane ricercatore in neurologia dell’Università La Sapienza di Roma, Matteo Caporro. Il prossimo convegno sarà dedicato alla definizione del progetto di ricerca e indagine epidemiologica territoriale e al lancio di un conto corrente dedicato alla raccolta fondi per la ricerca.