Verso il 2023, Minghi lascia Impegno civico e lancia la sua nuova creatura: “Basta nomi, servono idee”

Un progetto per il 2023 “che sia fatto di idee, non di nomi” e che “vada oltre la politica” , perché “sono saltati i vecchi schieramenti partitici ed il momento è propizio per collaborare per il bene della città invece di scannarsi”.

La corsa al voto di Federico Minghi in vista delle prossime elezioni comunali parte con la spiegazione a Siena News della sua nuova ‘creatura’ e con una lettera, diffusa alla stampa, dove annuncia le sue dimissioni da capogruppo di Impegno Civico ed il suo passaggio nel gruppo misto in consiglio comunale. Il sostegno alla giunta De Mossi è assicurato fino a fine mandato e questa è già una risposta a chi si chiede quali fossero le sue relazioni attuali con l’amministrazione dopo gli scontri avvenuti nelle scorse settimane (vedi la querelle su Sei Toscana  con l’assessore all’ambiente Buzzichelli ndr.)

Per il 2023 Minghi pensa a un “polo aggregante di un’area civica ma anche partitica per le prossime scadenze elettorali cittadine. È di tutta evidenza il fallimento dei partiti nella loro caratterizzazione di sostenitori di idee, spesso ormai superate ed obsolete”, si legge nella lettera. La posizione del polo ancora è lontana da essere definita. “L’intenzione è quella di approcciarsi con chi, al di là delle ideologie, vuole mettersi in moto per fare il bene di Siena”, sottolinea il consigliere. “Questa è una città che deve ancora riprendersi da quanto è accaduto anni fa a Mps, è una città dove si vive un perenne clima di tutti contro tutti e dove la campagne elettorali durano 5 anni. Adesso bisogna cambiare”.

La linea d’azione vuole seguire quella della maggioranza trasversale che a Roma supporta Draghi nel “il miglior governo degli ultima anni”, evidenzia Minghi nella lettera. “Questo è il momento di decidere in che direzione si debba muovere Siena nel prossimo decennio, con idee chiare, definite e soprattutto realizzabili-prosegue il consigliere nella missiva-. Il nodo Monte, la riqualificazione e la destagionalizzazione del turismo, la definizione della nostra città come il polo delle Scienze della vita regionale e nazionale, sono i punti dai quali partire, aperti ovviamente a tutte quelle idee che possano arricchire questo progetto che, ribadisco, in una logica riformista e riformatrice veda la città ed i suoi abitanti al centro del dibattito e del lavoro”.

I tempi per capire quando la sua nuova struttura potrà iniziare a camminare ancora non sono noti, ma Minghi non ha l’intenzione di dover assumerne la leadership. “Preferisco essere un uomo comune tra persone che hanno idee che essere a capo del mio piccolo orticello”, conclude.

MC