Valentini (Siena Cambia): “Non sono io il nemico”

«Mentre in tutta Italia, nelle città che voteranno a maggio, il Pd e le altre forze del centrosinistra hanno iniziato un percorso lineare per scegliere candidati condivisi attraverso il coinvolgimento degli elettori, chiamandoli a votare ad elezioni primarie aperte a tutti gli interessati, a Siena non si riesce a fare le cose in modo sereno e mi domando il perché».

«A Siena io ci tengo. Pur se prestato a Monteriggioni, che poi è il Comune più integrato culturalmente e socialmente col capoluogo, alla mia città ci tengo parecchio, anche per l’impatto che ha sul resto della provincia. Ho espresso preoccupazione per l’esasperante lentezza con cui si reagisce alla crisi economica e morale che ci ha investiti, rischiando (dal mio punto di vista) di lasciare la direzione della città a chi mi sembra inadeguato a governare una fase così complessa».

«Non sono io il nemico. Anzi, le mie critiche sono servite proprio per mantenere potenzialmente nell’ambito del centrosinistra molte persone che altrimenti ci avrebbero già voltato le spalle, soprattutto se l’autocritica sugli errori fatti dovesse rimanere solo di facciata. Ho rispetto per chi dirige partiti ed istituzioni ma non posso non mettere in evidenza cosa serve adesso per sperare di eleggere un sindaco in sintonia con la lunga storia progressista di questa città straordinaria che attraversa una crisi senza precedenti».

«Se si rimane nel cerchio degli iscritti, la sconfitta è sicura. Al di là dei precisi obblighi statutari, per il PD il passaggio delle primarie sarà determinante per verificare il consenso della popolazione, altrimenti pagheremo un prezzo altissimo al momento del voto. I partiti conservano un ruolo fondamentale nelle decisioni collettive, ma devono dimostrare che sanno mettersi in discussione ed a disposizione della comunità, anche scovando volti nuovi ed investendoli di responsabilità prima riservate ai soli dirigenti di partito. Siena è diventato un test nazionale per la politica italiana ed io ripongo ancora fiducia nel PD, che pur con tutti gli acciacchi che ha vedo come uno dei pochi punti di riferimento in un Paese che si disgrega. Spero solo che mi dimostrino che la mia fiducia è ben riposta ed io non mancherò di fare la mia parte. Certamente il movimento Siena Cambia, che ha aggregato energie altrimenti disperse intorno ad un progetto di rinascita civile e politica, non cesserà di essere protagonista della vita senese».

Bruno Valentini