Valentini a De Mossi: “Sul Santa Maria della Scala quali sono i progetti per 2022 e 2023?”

Il consigliere comunale del Partito democratico Bruno Valentini torna ad affrontare il tema del Santa Maria della Scala in una interrogazione da lui presentata. Nel testo, Valentini interroga il sindaco Luigi De Mossi “per sapere, nel tempo che rimane per la chiusura dell’attuale mandato, quali progetti siano previsti per il 2022 ed il 2023, anche in chiave di attrattività turistica, visto che i tempi di realizzazione di grandi mostre sono lunghi, come dimostrato dall’esposizione dedicata ad Ambrogio Lorenzetti ed inaugurata dal presidente della Repubblica, con un lavoro preparatorio di almeno due anni”. Viene inoltre chiesto al primo cittadino “una sua valutazione obiettiva del grado di realizzazione degli impegni elettorali assunti”.

Scrive ancora Valentini: “Nel programma elettorale depositato dal sindaco al momento dell’elezione c’è scritto che ‘Siena dovrà tornare un centro di produzione culturale diffuso, perché solo così la nostra città sarà in grado di attrarre quei flussi turistici di qualità che portano vero benessere e ricchezza. Il Santa Maria della Scala diventerà il perno di un nuovo modo di intendere la politica culturale e di elaborare un’offerta turistica di alto livello. Il Comune si impegna a trovare un accordo con la Sovrintendenza per ottenere il trasferimento di parte della Pinacoteca al Santa Maria della Scala. Che verrà realizzato con il coinvolgimento di sponsor, un grande evento di portata internazionale con cadenza annuale dando continuità e sistematicità all’offerta culturale della città. Verranno calendarizzati con largo anticipo gli appuntamenti culturali e turistici per favorire il lavoro degli operatori del settore’. Ma da giugno 2021, dopo lunghi tentennamenti (compresa la selezione di un direttore attraverso un bando nazionale, poi abortito), si arriva al varo di una Fondazione per il Santa Maria della Scala, per la quale al momento sono state definite solo le poltrone del vertice ma manca ancora la ratifica prefettizia e soprattutto una ennesima delibera di Consiglio con la quale vengano attribuite al nuovo soggetto i finanziamenti necessari, le esatte competenze ed il personale necessario”.

“Al momento – prosegue Valentini – non si ha alcuna notizia circa i possibili partner della Fondazione, indispensabili per dare sostanza ad un cambio di assetto altrimenti molto aleatorio. Finora le iniziative culturali ed espositive del Comune sono state tante ma mai di alto livello e spesso già viste altrove ed importate da fuori, contravvenendo agli impegni assunti. L’unico accordo fatto con il Ministero della Cultura sui rapporti fra Sovrintendenza e Comune è quello del giugno 2017, che grazie all’istituzione del ‘sistema museale cittadino’ permette la trasferibilità delle opere, come avvenuto con la Arliquiera del Vecchietta e con la Collezione Spannocchi. I progetti di restauro in corso nel Santa Maria della Scala sono solo quelli definiti e finanziati nel precedente mandato, con il rischio che una volta completati manchino gli strumenti per andare avanti nel completo recupero della struttura. Il contratto di gestione dei servizi di biglietteria, sorveglianza è in regime di proroga straordinaria senza chiarezza sul ruolo che si vuole assegnare alla inesperta Siena Parcheggi e soprattutto sul futuro funzionamento concreto del museo e delle decine di addetti impiegati”.