Susanna Cenni: ‘Cambiare è possibile. Adesso abbiamo il dovere di provare a governare’

Susanna Cenni

“L’elezione dei presidenti delle due Camere e il tenore dei loro interventi aprono uno spiraglio di speranza in un momento molto difficile anche per i numeri che il Parlamento ha. Il Paese ha chiesto con forza un cambiamento, credo che l’elezione di Laura Boldrini e Pietro Grasso abbiamo rappresentato una prima risposta responsabile. Adesso però la cosa più urgente è dare un governo al Paese e affrontare le difficoltà di un’Italia stremata dalla crisi”. Con queste parole Susanna Cenni, parlamentare del Pd alla Camera, commenta l’elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento e gli appuntamenti dei prossimi giorni

“I dati su imprese e occupazione ogni giorno si aggravano e la politica non può perdere tempo – prosegue la parlamentare senese – Non è semplice, ma quanto avvenuto sabato ci testimonia che non è impossibile dare un Governo all’Italia. Non si tratta di inseguire nessuno né di proseguire con i tatticismi di un’era che non c’è più. Concentriamoci su alcuni punti programmatici fondamentali, Bersani ha proposto 8 punti. Priorità che riguardano le urgenze immediate pagamenti alle imprese, lavoro, cassa integrazione in scadenza, Tares, Iva, legge elettorale e costi della democrazia. Anche con un Governo a termine, ma partiamo, ce lo chiedono i cittadini. In molti abbiamo sottoscritto impegni preelettorali con Rete impresa Italia e associazioni. Adesso c’è da rispettare quegli impegni, vediamo chi lo fa e chi invece si nasconde. La democrazia è una cosa molto seria e anche complessa. Ci vuole impegno, serietà, conoscenza e rispetto per le istituzioni. Alla Camera e al Senato abbiamo ascoltato due interventi diversi dalla prassi e dalla storia recente. I due neo presidenti hanno parlato di giustizia, equità, violenza sulle donne e lotta alla mafia, hanno parlato di sobrietà, di trasparenza. Sono convinta che sia un buon inizio. E’ questa l’Italia che voglio. Un paese in cui la democrazia non è uno scherzo, ma un patrimonio prezioso da difendere e curare da tutti, ma soprattutto da chi ha avuto il privilegio di rappresentare i cittadini”.