Simi (Siena Rinasce): “Solo il referendum garantisce la democrazia partecipativa”

“I radicali, quando Beppe Grillo faceva solo il comico e non era ancora salito sui palchi della politica, hanno attivato la seconda scheda elettorale, la scheda referendaria. Il voto referendario abrogativo è la straordinaria invenzione dei costituenti perché dà la possibilità ai cittadini di correggere le leggi sbagliate del Parlamento”.
A parlare è Giulia Simi, radicale e candidata al consiglio comunale con Siena Rinasce a sostegno di Eugenio Neri, che rilancia un punto chiave del suo impegno politico.

“Numerosi – ricorda Simi – sono stati i referendum promossi dai radicali: dal finanziamento dei partiti alla “giustizia giusta”. Referendum vinti anche con larghe maggioranze, ma poi traditi”. Un impegno nazionale che la candidata di “Siena Rinasce” vuole ‘importare’ anche a Siena: “Leggendo lo Statuto del Comune sembra che la volontà dei senesi di incidere e aiutare la propria amministrazione debba essere ostacolata in ogni modo. Si ha solo la possibilità di promuovere referendum consultivi – spiega Simi -. che è indetto dal sindaco quando sia proposto da 1200 cittadini, con sottoscrizioni autenticate da raccogliere nell’arco di tre mesi. Inoltre i quesiti da sottoporre ai referendum devono essere valutati da una Commissione. Il referendum è valido se partecipa al voto la maggioranza degli aventi diritto e nel corso dell’anno non può essere riservata più di una giornata allo svolgimento dei referendum. Tutto questo iter solo per dei semplici referendum consultivi”.

“È difficile immaginare che a qualcuno venga in mente di proporre una “campagna referendaria consultiva”, e infatti non è un caso che i cittadini senesi non siano mai stati chiamati a votare in una consultazione referendaria comunale -, aggiunge Simi -. Per questo serve una modifica dello Statuto comunale per introdurre sia il referendum abrogativo vincolante, come in Svizzera, sia quello consultivo, semplificato nel suo iter democratico, con l’obbligo del Consiglio comunale di esprimersi sul quesito referendario”.

La candidata di “Siena Rinasce” conclude rivolgendosi ai cittadini: “La democrazia partecipativa non si fa lanciando sondaggi su internet ma istituzionalizzando il referendum, solo in questo modo, legittimando le istituzioni, si può dare la concreta possibilità di essere responsabilmente partecipi ai cittadini”, conclude Simi.