Sel: “La Banca Mps cerca di mettere in difficoltà la Fondazione”

banca Mps

“La città sta vivendo una situazione paradossale ed estremamente delicata. Come Sinistra Ecologia e Libertà accogliamo con preoccupazione la decisione dei vertici della Banca MPS di procedere all’aumento di capitale in tempi ancora più risicati rispetto a quelli già troppo stretti richiesti dal commissario europeo, decisione che potrebbe mettere in difficoltà la Fondazione Monte dei Paschi”.

Interviene così il circolo senese di Sinistra Ecologia e Libertà riguardo all’aumento di capitale della Banca senese.

“Non tenere in considerazione le sorti di una realtà così importante per il nostro territorio è un atto che critichiamo con forza. Qualcosa che potrebbe in un futuro molto prossimo avere risultati inimmaginabili, soprattutto per quel che riguarda il legame tra Banca e territorio”.

“La Fondazione ha bisogno di un tempo adeguato per uscire dalla propria crisi, anche istituzionale, e salvaguardare il proprio patrimonio. Queste due condizioni sono fondamentali per far sì che questo importante ente, in futuro, possa tornare a produrre valore per la comunità senese”.

“I vertici di Banca MPS non possono oggi ignorare quale ingente patrimonio la Fondazione abbia bruciato negli ultimi anni, nel tentativo di salvaguardare la Banca. Si trattava di un patrimonio secolare accumulato da questa comunità. Oggi, a parti invertite, la Banca non mostra alcuna generosità nei confronti dell’ente che l’ha soccorsa, anzi cerca di metterlo in difficoltà. Si apra dunque un dialogo tra i vertici delle due strutture per creare le condizioni di salvaguardia del patrimonio residuo della Fondazione, concedendogli il tempo per mettersi in salvo dal debito e dal conseguente rischio di fallimento”.

“Banca e Fondazione sono, come in passato, due realtà fondamentali per tutta la collettività e per questo motivo decisioni unilaterali, come quelle prese dagli attuali vertici di Banca MPS, preoccupano e lasciano sbigottiti tutti i cittadini. E su questo dovremmo aprire un dibattito che non nasconda le responsabilità dirette anche degli attuali vertici dell’istituto bancario”.