Sampieri (Sel): “Un bilancio di genere per i senesi”

«Amministrare una città oggi significa riconoscere la complessità di una società costruita a partire dal confronto di genere tra donne e uomini, dal confronto tra generazioni e dall’incontro e dal confronto tra nativi e migranti. Queste tre grandi differenze tra generi, genti e generazioni pretendono oggi una diversa comprensione e collocazione e ci pongono di fronte alla sfida e all’opportunità di trasformare il nostro sguardo sulla vita e sul mondo, rinunciando all’individualismo sfrenato per privilegiare il Noi rispetto all’Io».

 

Inizia così l’intervento di Albalisa Sampieri a nome di Sinistra Ecologia e Libertà di Siena nella cui lista si è candidata per il consiglio comunale alle prossime elezioni amministrative. Sampieri e Sel propongono per la città un bilancio di genere, vale a dire una Siena che sia davvero costruita e pensata in ogni suo atto in base alle esigenze dei cittadini ed al loro modo di viverla.

 

«Quando diciamo “Tocca a noi” intendiamo il noi del volontariato, della reciproca assistenza, della solidarietà, il noi della convivialità, dei comportamenti virtuosi in ordine alla scelta, alla produzione e al consumo del cibo, il noi attento ai beni comuni che sono acqua, terra/territorio, ma anche cultura, urbanistica, scuola, welfare, lavoro, sanità».

 

«Quale può essere lo strumento che aiuti a comporre i tanti settori della vita di una città, mantenendo quella qualità dello sguardo sui diversi soggetti che compongono la comunità? Ebbene noi pensiamo che la risposta si possa trovare nel bilancio di genere».

 

«Il genere è una costruzione sociale, un modo di classificare gli individui, definendo attitudini e attività appropriate per persone che hanno un corpo diverso. Per questo affermiamo che i processi sociali e soprattutto i loro sviluppi hanno un impatto differente sugli uomini e sulle donne. Noi dobbiamo misurare ogni decisione politica, culturale, economica o sociale che sia, sulla base di poche domande: Che effetto produce il mio programma sulle rispettive situazioni delle donne e degli uomini che vi sono coinvolti? Come posso strutturare il mio programma per contribuire ad una maggiore equità tra i generi e favorire le pari opportunità? Come posso far sì che uomini e donne ne traggano realmente gli stessi vantaggi?»

 

«Gli stessi concetti potremmo trasferirli nella costruzione del bilancio sociale, ampliando il paradigma delle asimmetrie fra i generi a quello delle asimmetrie tra le genti e le generazioni. In entrambi i casi, bilancio di genere e bilancio sociale, gli obiettivi e gli interventi, debbono rispondere infatti a criteri di equità, efficienza e trasparenza».

 

«Il bilancio di mandato, il bilancio sociale, il bilancio di genere rappresentano, pertanto, documenti tesi a rispondere all’esigenza di comunicare gli obiettivi sociali che si intende creare per la collettività territoriale di riferimento e, successivamente, quelli effettivamente realizzati. Permettono inoltre di distribuire le risorse in maniera più equa, evitando gli sprechi con un notevole arricchimento per la politica, la società, il mercato del lavoro pubblico e privato».