Pietraserena: “Mps, non si ferma la svendita del patrimonio immobiliare”

L’associazione Pietraserena dedica un comunicato stampa alla vendita di patrimonio immobiliare da parte di Mps. Si legge: “Già a maggio scorso commentavamo l’annunciata svendita di patrimonio immobiliare da parte della Banca Mps. Un ennesimo passaggio mortificante, che prosegue nell’annullamento della gloriosa storia secolare del Mps, demolita in pochi anni da personaggi inadeguati, alcuni dei quali già condannati a pene piuttosto rilevanti, e da un sistema di potere che ha visto, e purtroppo in qualche caso sembra vedere anche oggi, una regia portata avanti con i soliti metodi e dalle solite persone. Tutto questo in un silenzio assordante della comunità senese che ormai sembra smarrita e anch’essa annientata nella sua dignità e nel suo orgoglio civico; nemmeno l’ombra della Siena di qualche decennio fa. Cosa dovrà accadere ancora per far risvegliare questi sentimenti?”.

Ancora Pietraserena: “In questo contesto prendiamo atto di un altro rinvio di opportune delibere in merito alla delicata situazione della Banca Mpa da parte del suo cda, cosa che continua ad alimentare ipotesi per noi poco convenienti se non sfavorevoli alla nostra comunità, quando invece sarebbe importante valutare la proposta di commissariamento che arriva da vari ambiti, tra i quali l’Associazione Buongoverno Mps, probabilmente con l’obiettivo di mantenere la presenza dello Stato nell’azionariato di  Banca Mps, e prendere così il tempo necessario all’accertamento di verità e responsabilità e a dare una radicale svolta alla governance e all’attività della Banca che porti al suo rilancio”.

E ancora sul patrimonio immobiliare: “Mentre si prolungano queste incomprensibili indecisioni, oggi è stata purtroppo deliberata la detta svendita di prestigiosi immobili, da Palazzo Rondanini in Via del Corso a Roma a Palazzo Alinari a Firenze a via Santa Margherita a Milano, ovvero palazzi storici, che oltre a dare enorme prestigio al Mps, essendo sede di attività bancarie, in futuro graveranno come onerosi affitti. Assurda operazione simile a quelle sciagurate già viste in passato – Casaforte e Chianti Classico -. In questo contesto preme segnalare anche la trattativa che sembra in corso tra la Fondazione Mps e una società estera per la svendita del Palazzo del Capitano. Associandoci ad altri pareri espressi, e condividendo gran parte di quei timori e di quelle considerazioni, ci auguriamo che ciò non accada. Ci sono altri contenitori non utilizzati nel centro storico che rischiano di deteriorarsi ulteriormente, ad esempio Palazzo Sozzini Malavolti in Pantaneto, di proprietà privata e sicuramente meno funzionali per progetti culturali cittadini e meno legati alla storia di Siena rispetto a quello di Via del Capitano. E’ il momento di prestare più attenzione alla storia e al patrimonio della nostra città e impegnarsi tutti insieme per la sua tutela e valorizzazione”.