Per i giovani europei la politica si fa su Internet

I Millennials e la politica: un rapporto problematico. Dai dati di Eurobarometro emerge il poco interesse dei giovani europei per la politica e la crescente partecipazione attraverso Internet.

Politica? N, grazie. E’ questo in sintesi il risultato dell’analisi, condotta da studiosi dell’Università di Siena sui dati di Eurobarometro, sull’interesse dei giovani europei verso i destini della cosa pubblica.

I ragazzi residenti in Europa sono poco interessati alla politica e ancor meno alle forme tradizionali di partecipazione politica quali il voto, così come all’associazionismo sociale, culturale o politico. Sono  le premesse che ci raccontano le statistiche, mentre sta per aprirsi il primoMpresso il Santa Chiara Lab, il centro di innovazione multidisciplinare dell’Ateneo di Siena. Se queste posizioni  sulla partecipazione politica dei giovani saranno o meno confermate si saprà al termine  del laboratorio, il 18 maggio, quando i ragazzi presenteranno i risultati dei cinque giorni di “full immersion” nei temi europei. I giovani ventenni e trentenni provenienti da 20 paesi stanno arrivando in queste ore, per partecipare lezioni, dibattiti e incontri con esperti.

Continuando a scorrere i risultati dell’elaborazione del Centro Interdipartimentale di Ricerca sul Cambiamento Politico (CIRCAP) dell’Università di Siena, sull’opinione pubblica dei paesi membri, si scopre che solo il 10% dei Millennials europei dicono di essere fortemente interessati alla politica locale, nazionale ed europea, mentre il 26% non sono affatto interessati. D’altro canto i giovani parlano frequentemente di argomenti politici con gli amici e i coetanei.

Tra i Millennials europei, solo il 58% riporta di aver votato nelle elezioni europee del 2014, a fronte del 79% dei più anziani. In Italia le percentuali sono sensibilmente più alte: l’88% dei giovani dichiara di essersi recato alle urne nelle elezioni europee del 2014. Anche l’associazionismo culturale, politico o sociale riscuote meno successo tra i giovani rispetto alle generazioni precedenti. Il 52% dei Millenials dichiara di non essere mai stato iscritto ad alcuna associazione, a fronte del 40% dei cittadini tra i 55 e i 64 anni. Questa forma di partecipazione civica sembra essere compensata con la discussione politica online e sui social media: tra i Millennials europei, il 42% indica i social media ed Internet come i canali privilegiati attraverso i quali, negli ultimi due anni, ha espresso le proprie idee politiche.

Dunque, i giovani europei seppur in linea di principio siano disponibili a farsi coinvolgere nella discussione politica, evitano le forme tradizionali di dibattito e ritengono internet lo strumento principale attraverso il quale far valere le loro opinioni politiche. Eppure, la televisione resta la principale fonte di informazione politica. Sorprendentemente, Internet rappresenta la fonte principale di informazione per meno in un terzo dei Millennials europei. Va anche sottolineato che ben il 15% degli Italiani (a fronte di un 5% di europei) dichiara di non cercare affatto informazioni sulla politica nazionale, e il 26% dei giovani italiani (a fronte del 9% degli europei) non le cerca informazioni sull’Europa.

Infine, sebbene tutti riconoscano, e i Millennials ancor più di altri, che Internet sia il modo più moderno di tenersi informati sulla politica, il 64% dei giovani europei (ed il 53% di quelli Italiani) è d’accordo con l’affermazione secondo la quale “non si può avere fiducia” nelle informazioni politiche online. Sarà interessante vedere cosa emergerà dal confronto tra questi dati e le idee elaborate dal gruppo di Millenials che lavorerà a Siena: 37 giovani studenti e professionisti internazionali, selezionati attraverso un bando, che vivranno e lavoreranno insieme, ospiti del Santa Chiara Lab. Il primo European Millennials Lab è organizzato dall’Ateneo senese in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la Conferenza dei rettori delle Università Italiane, l’International Association of Universities, Zeranta Edutainment srl, e con il supporto del Comune di Siena e della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.