PD DI SIENA – Cenni e Dallai alleanza con gli Ecodem per l’obiettivo “zero consumo del suolo”

Consumo a saldo zero del territorio, incentivi per chi privilegia il recupero, l’efficienza energetica e il risparmio idrico dove il suolo è già stato urbanizzato, ma anche maggiore tutela per il suolo agricolo, la terra e ristrutturazione del patrimonio edilizio. Sono stati questi alcuni dei punti toccati dai parlamentari senesi alla Camera Susanna Cenni e Luigi Dallai, ospiti dell’iniziativa promossa dagli Ecologisti democratici di Siena, che si è svolta ieri, venerdì 15 febbraio, presso la saletta dei Mutilati, alla Lizza di Siena. All’incontro hanno partecipato anche molti sindaci della provincia di Siena che hanno sottolineato la necessità di mettere ordine nelle legislazioni, nelle previsioni e nelle attuazioni per trovare soluzione normative efficaci che tutelino il territorio, specificando in maniera puntuale anche le opere di manutenzione necessarie a ridurre i rischi idrici e idrogeologici derivanti da un processo spinto di cementificazione.

Intervenire sulla legislazione nazionale e adottare un sistema di pratiche locali per raggiungere l’obiettivo europeo del consumo zero del territorio. “Parlare di consumo zero del territorio – ha esordito Umberto Trezzi, coordinatore provinciale degli Ecologisti democratici di Siena – non è una mania da ecologisti, ma è la stessa Commissione Europea che ha dichiarato che l’obiettivo per gli stati membri deve essere quello di un incremento dell’occupazione di terreno pari a zero, da raggiungere entro il 2050. Si tratta di una questione urgente come dimostrano i dati sul consumo di suolo in Italia e in Europa, divulgati poche settimane fa dall’Ispra. Ne viene fuori un quadro impressionante che racconta come in soli 40 anni in Italia è stata cementificata un’area pari a Lombardia, Liguria e Emilia Romagna messe insieme. Ogni cinque mesi, poi, viene cementificata un’area pari a quella di Napoli. Si tratta di un fenomeno che ha conseguenza anche tragiche, che alterano i flussi idrici e provocano danni geologici. La cementificazione, inoltre, porta alla perdita di superfice agricola con problemi di soddisfare il bisogno alimentare. Io credo che sia importante coinvolgere gli enti locali e i parlamentari per giungere, in tempi brevi, a una normativa nazionale che anticipi a prima del 2050 il raggiungimento dell’obiettivo “consumo di suolo = zero”. Siena può essere avanti e per questo raggiungere, con un’alleanza forte tra parlamentari e amministratori locali, questo traguardo prima della data individuata dall’Europa”.

Un tavolo di lavoro permanente per tutelare la “Terra”. “Sono convinta – spiega Susanna Cenni, candidata del Pd alla Camera – che da questo incontro possa iniziare una seria riflessione funzionale ad avviare un tavolo di lavoro permanente con i sindaci, le competenze e il legislatore. Parlare di uso del suolo significa privilegiare gli interventi di manutenzione e farlo in modo permanente, monitorare e arginare le conseguenze che la cementificazione selvaggia e la cattiva pianificazione hanno già avuto sulle zone rurali, dove si è assistito anche alla sottrazione di aree agricole, libere e boschive. Tutto ciò mentre cala la superficie agricola utilizzata. Oggi siamo chiamati a riflettere per accelerare la condivisione di una visione corretta che ci chiede di considerare il suolo come bene pubblico e diffondere così una cultura diffusa di tutela più che del suolo della “Terra”, come bene comune.  Si tratta di una questione non più rinviabile, come hanno dimostrato anche gli ultimi mesi della scorsa legislatura, con la necessita di dover nuovamente intervenire per reperire ingenti risorse necessarie per fronte ai danni delle alluvioni. Investire quelle stesse risorse in interventi di manutenzione del suolo avrebbe significato prevenzione, qualità del territorio e del paesaggio e occupazione.
Non possiamo più aspettare, va aggiornato il quadro normativo e  servono risorse, ma anche una governance più efficace per mettere in sicurezza il territorio. Serve monitoraggio ed azione. In questo senso il Governo Prodi qualche cosa aveva fatto e il Pd, anche nell’ultima legislatura, ha lavorato per spingere sull’impegno del Governo, fino all’ultimo passo compiuto nel dicembre 2012 con la proposta di legge per il contenimento del consumo del suolo, in cui è stato introdotto il concetto della rigenerazione urbana. Si tratta di tassello importante per una materia che va ripresa in mano con decisione. Un tema su cui abbiamo il dovere di dare un contributo, organizzando un tavolo di lavoro anche a Siena, anche dopo il voto, insieme a tutte le energie che vorranno partecipare alla nostra riflessione”.

Attenzione massima alle zone edificabili, edilizia sostenibile e incentivi fiscali per le ristrutturazioni.  “Questo tema – ha concluso Luigi Dallai, candidato democratico alla Camera – richiama in causa il discorso della tutela del territorio. Anche Umberto Ambrosoli, candidato del patto civico del centrosinistra alla presidenza della Regione, ha detto, che se vincerà, la Lombardia, prima regione italiana per consumo di terreno ad uso edilizio, diventerà una regione “a consumo zero di suolo”. Possono essere previsti strumenti attivi come incentivi al riuso delle aree dismesse e per la riqualificazione dei centri storici o dei quartieri in stato di degrado. In questi anni, quando si è parlato di riutilizzo di zone industriali o riutilizzo per scopi abitativi, ci sono stati riconversioni che hanno dato vita a bonifiche. E’ un aspetto virtuoso, ma dobbiamo riflettere anche sugli esiti della cementificazione sull’ambiente e quindi sull’alterazione del ciclo delle acque e del clima. Proprio qui s’inserisce un discorso più ampio che riguarda il modello di sviluppo per il nostro futuro. E’ vero che l’edilizia si porta dietro un pil importane, ma non può essere l’edilizia a guidare le scelte urbanistiche. Occorre anche prestare attenzione agli aspetti connessi con il mantenimento demografico dei nostri comuni e spingere, per il futuro delle nostre città, su aspetti come la riqualificazione energetica e antisismica degli edifici. Se pensiamo al consumo zero come a un aspetto che asseconda la natura del territorio dove insiste, si può tenere insieme la necessità degli enti locali di cedere concessioni con il mantenimento delle tutele del paesaggio e con il grado di benessere e di buon vivere dei territori. Credo che la linea politica giusta sia quella che consumo di territorio a saldo zero e che si guardi all’ambiente e alla sua tutela come reali strumenti per un nuovo modello di sviluppo”.