Neri: “Fondazione Mps, necessario un consiglio comunale ad hoc”

“La riduzione e la revisione delle erogazioni della Fondazione Mps devono andare di pari passo con il taglio delle spese, a partire dai gettoni di presenza dei consiglieri della Deputazione generale che andrebbero rivisti. Quella che immagino è una “fondazione francescana’ lontana dagli sfarzi e con un compito preciso: venire incontro alla prevedibile emergenza sociale del nostro territorio”. A parlare è Eugenio Neri, capogruppo in consiglio comunale di Siena Rinasce, che interviene sulle indiscrezioni riguardanti le prime linee del Documento di programmazione triennale di Palazzo Sansedoni.

“Le prime indiscrezioni sul Documento di programmazione triennale indicano chiaramente che serviranno ulteriori sacrifici per il territorio ma per non trovarsi di fronte al ‘fatto compiuto’ ovvero a scelte ulteriormente penalizzanti per il territorio è necessario che la città sia fatta partecipe delle strategie di Palazzo Sansedoni. Per questa ragione chiediamo che il sindaco Bruno Valentini convochi un consiglio comunale ad hoc con i vertici della Fondazione Mps prima dell’approvazione del piano triennale affinché ogni scelta avvenga alla luce del sole e dopo il necessario confronto con il territorio”, prosegue Eugenio Neri.

“Siena Rinasce ha fin da subito chiesto di rivedere i costi di funzionamento della Fondazione Monte dei Paschi che apparivano spropositati – spiega Eugenio Neri -. Per questo accogliamo con favore il fatto che i nostri appelli siano stati ascoltati dai nuovi vertici di Palazzo Sansedoni che, stando alle indiscrezioni apparse sui mezzi di informazione, ridurranno le spese per il personale e il compenso per i sindaci revisori. Parallelamente si parla anche di una revisione, fino anche al blocco, delle erogazioni già assegnate ma prima di chiedere un ulteriore sacrificio al territorio, vorremmo che si rivedessero i gettoni di presenza della Deputazione generale”.

“La drammatica realtà in cui è stata fatta sprofondare la Fondazione Mps impone scelte drastiche e un ripensamento anche dei ruoli. I nominati nella Deputazione devono approcciarsi a quest’incarico con spirito di servizio verso la collettività e dunque accettare di entrarvi anche con un compenso simbolico”, conclude il capogruppo di Siena Rinasce.